Il linguaggio del cavallo

Quando ci si avvicina al mondo del cavallo, soprattutto per la prima volta, spesso si trascura un aspetto fondamentale dell'approccio con questo animale: la sua psicologia, ovvero il suo modo di reagire agli impulsi dell'ambiente circostante. 
La maggior parte di questi atteggiamenti risponde ad impulsi genetici risalenti a migliaia di anni fa, quando il cavallo viveva libero e doveva essere attento ad ogni segnale di eventuale pericolo per sfuggire ai predatori. 
Quindi, per prima cosa dobbiamo capire il punto di vista del nostro amico e far mente locale che la percezione di un segnale che lui può avere non coincide affatto con quella umana. 
E' importante sapere che i cavalli apprendono per associazione e quindi eventuali esperienze spiacevoli legate ad un oggetto o circostanza rimangono impresse nella loro memoria.


il-linguaggio-del-cavallo_associazione_mammagatta

Comprendere il linguaggio con cui i cavalli comunicano tra di loro ci permette di interagire con loro, utilizzando un codice che conoscono.
Se li osserviamo mentre pascolano in gruppo ci rendiamo conto che il nitrito non è il principale mezzo di comunicazione perché comunicano per lo più in silenzio con movimenti della testa, delle orecchie, con gli occhi, con la posizione del proprio corpo e sfiorandosi con il muso.


COMUNICAZIONE OLFATTIVA: 

il-linguaggio-del-cavallo_associazione_mammagatta

Gli animali emettono e percepiscono messaggi olfattivi prodotti dalle ghiandole della pelle. 
Il cavallo invia e riceve i segnali olfattivi con movimenti esplorativi della testa e delle narici, solleva il labbro e la testa per trattenere l'aria e poterla analizzare. 
I segnali da esaminare sono di riconoscimento del gruppo e dei luoghi.
L'olfatto è un sistema difensivo, infatti i cavalli percepiscono se si sta avvicinando un animale e di che tipo di animale si tratta, i componenti di uno stesso branco si riconoscono tutti dall'odore.
Con l'olfatto riconoscono anche il luogo in cui vivono.
Gli stalloni delimitano il territorio con l'urina e mucchi di feci e generalmente urinano sulle feci e urine delle femmine.
La particolare predisposizione del cavallo per l'olfatto dipende da un organo presente nella parte terminale della bocca, noto con il nome di "organo di Jacobson" che percepisce i feromoni.
 Il tipico atteggiamento del cavallo con la testa alta e il labbro superiore arricciato è legato alla necessità di aspirare quanta più aria possibile per recepire i ferormoni della femmina.
Quando due cavalli si avvicinano per la prima volta la conoscenza avviene tramite l'olfatto e dopo, se si accettano, si sfiorano con il muso, per poi arrivare anche a un maggior contatto muso a muso oppure guancia a guancia.
Anche la conoscenza con l'uomo avviene attraverso l'odore e il cavallo percepisce se chi si avvicina ha paura, è nervoso oppure tranquillo.


COMUNICAZIONE TATTILE: 


il-linguaggio-del-cavallo_associazione_mammagatta
I cavalli sono animali gregari e la comunicazione tattile è una parte fondamentale dell'interazione con i loro simili.
Il cavallo ha una percezione tattile su tutta la superficie del corpo, attraverso le terminazioni nervose ha un'idea del proprio volume e della posizione del suo corpo e vengono percepite la vicinanza ed il contatto con altri corpi e oggetti.
Intorno alla bocca ed al naso sono dotati di importanti peli tattili, i quali svolgono un'azione esplorativa analoga a quella dei baffi dei gatti.
I cavalli a volte si spingono come per gioco, in realtà effettuano una sorta di verifica della forza dell'altro.
Le grattatine reciproche che si danno con gli incisivi, soprattutto in prossimità del garrese, sul collo sotto la criniera e nei punti in cui non possono arrivare da soli, hanno un ritmo che corrisponde alla frequenza del loro battito cardiaco.

Quando il cavallo appoggia il muso sulla spalla di una persona vuol dire che l'ha accettata e le manifesta la sua fiducia.
Evitate in ogni caso movimenti improvvisi, soprattutto quando vi avvicinate: fatevi annusare le mani o la schiena, in quanto il vostro odore gli permetterà di riconoscervi in maniera immediata. 
Per il resto gioca un ruolo fondamentale l'esperienza e l'osservazione: un braccio appoggiato sul collo con fermezza sulla criniera viene associato al gesto di pacificazione che in natura i cavalli si scambiano quando uno appoggia la testa sul collo dell'altro. 
Imparate quindi il linguaggio del corpo del vostro amico e cercate di riprodurre gli stessi effetti in base alle esigenze del momento. 


COMUNICAZIONE UDITIVA: 


il-linguaggio-del-cavallo_associazione_mammagatta
Molta curiosità del cavallo verso il mondo esterno passa attraverso le orecchie, mobili e dotate della caratteristica di potersi orientare in tutte le direzioni in modo indipendente una dall'altra.
Il cavallo non solo percepisce suoni e rumori, ma ne distingue anche la natura: riconosce un passo noto, associa le parole a determinate azioni e interpreta correttamente il tono della voce.
Queste capacità possono essere utilizzate nell'addestramento, insegnando al cavallo a fare o non fare certe cose con il richiamo della voce, senza necessità di mantenere sempre il contatto fisico con l'animale.
L'udito è un senso indispensabile per l'apprendimento e la difesa ma è anche un senso che utilizzano per comunicare, ricevendo i messaggi sonori e interpretandone il significato.
Di notte, ad esempio, per comunicare la propria posizione ad altri, i cavalli sbuffano, non solo all'aperto ma anche in scuderia.
I segnali vocali, ovvero i suoni prodotti dalla vibrazione delle corde vocali situate nella laringe, vanno interpretati in base al contesto in cui vengono eseguiti.
Il nitrito a seconda della tonalità può significare: un richiamo, una protesta, una difesa, una minaccia di aggressione o, se il nitrito è molto più lieve e il cavallo ha la testa abbassata ed è rilassato, può rappresentare un cenno di saluto, soprattutto se accompagnato da un leggero sbuffo.
Se il cavallo nitrisce forte con la bocca aperta, ha la testa alta e una postura rigida probabilmente sta richiamando un suo simile o, se è piccolo, la madre da cui è stato separato.
Lo sbuffo, cioè il mandar fuori con forza l'aria, indica la percezione olfattiva di qualcosa di interessante o pericoloso, e serve per avvisare gli altri cavalli, spesso è associato alla posizione eretta della testa e alla coda alta.
Il sospiro ha un significato simile a quello umano, sembra indichi la noia o la seccatura per dover fare qualcosa. 
A volte i cavalli sospirano quando vengono sellati o quando ripetono più volte lo stesso esercizio.
Il sospiro è più una reazione del cavallo che una modalità di comunicazione con i suoi simili, è un segnale che indica un lasciar andare la tensione, può essere una reazione ad una azione stressante.
Lo starnuto sembra che serva a indicare agli altri cavalli il proprio umore e anche la propria intenzione di tenere un'andatura più vivace perché a volte i cavalli starnutiscono prima di partire al galoppo. 
Dei brontolii tipo mmm hanno il significato di disappunto, hanno lo stesso significato del battere lo zoccolo a terra.

Tutti i cavalli rispondono a parole gentili anche senza senso, ma pronunciate con un intonazione di voce calma e rassicurante: quando l'animale è spaventato trattatelo sempre con gentilezza, evitate toni bruschi e siate sicuri di dare ordini in modo chiaro in modo da evitare di aggiungere confusione al cavallo. 


COMUNICAZIONE GUSTATIVA:


il-linguaggio-del-cavallo_associazione_mammagatta

Le leccate sono usate tra madre e puledro o tra maschio e femmina nel periodo di corteggiamento.

Anche l'uomo può essere oggetto di leccate da parte del cavallo, ma non è una modalità frequente come nel cane.


COMUNICAZIONE VISIVA:


il-linguaggio-del-cavallo_associazione_mammagatta
I cavalli inviano dei messaggi visivamente attraverso la posizione delle orecchie e delle labbra, il dilatare le narici, la posizione della testa, della coda, degli arti e a volte si posizionano con il corpo a 45° l'uno rispetto all'altro o nel tipico testa-coda in cui ognuno vigila dal suo lato.
Esistono tanti atteggiamenti che il cavallo può assumere: esplorativo, aggressivo, di dominanza, di sottomissione, di tranquillità.
Un cavallo tranquillo ha le orecchie aperte, la testa poco sopra l'orizzontale, la coda ne' schiacciata ne' alta.
Quando il cavallo guarda qualcosa frontalmente e porta la testa bassa ne sta valutando la distanza.
Se il labbro superiore viene mosso da destra verso sinistra e viceversa si tratta di una richiesta di cibo.
Le orecchie del cavallo si muovono in un arco di 180° e oltre ad essere un validissimo mezzo di esplorazione del mondo circostante sono un ottimo segnale per comunicare agli altri il proprio stato d'animo e le proprie intenzioni.
Orecchie erette e puntate avanti significano attenzione e determinazione, si nota questa posizione quando il cavallo esegue un lavoro o un esercizio che impegna la sua attenzione. 
Dimostra in questo modo anche la fiducia in sé e nel suo cavaliere, come quando si avvicina ad un ostacolo deciso a superarlo.
Orecchie distese all'indietro hanno il significato di minaccia e possono preludere all'intenzione di mordere o calciare. 
Quando il cavallo tiene le orecchie in questa posizione durante il lavoro vuol dire che esegue quanto gli viene chiesto malvolentieri o che il cavaliere gli sta dando ordini sbagliati.
Se un cavallo di rango inferiore si avvicina troppo a un cavallo di rango superiore o dominante, quest'ultimo tira indietro le orecchie: in tal modo minaccia l'altro cavallo e gli dice che deve rispettare una maggior distanza.
Orecchie puntate una avanti e l'altra indietro sono espressione di incertezza e di sorpresa, il cavallo cerca di capire qualcosa.
Orecchie tese indietro, testa sollevata e labbro superiore alzato - massima minaccia nei confronti di un altro cavallo - equivale al divieto di avvicinarsi ulteriormente.
I cavalli utilizzano le orecchie e gli occhi non solo per esprimere gioia, sorpresa rabbia, paura, pazienza e serenità ma anche per dare suggerimenti ai loro simili.
Nel caso in cui l’animale ha solo le orecchie abbassate potrebbe voler dire che è concentrato, soprattutto in presenza di altri cavalli.
Se muove le orecchie in una precisa direzione è probabile che stia ascoltando qualcosa proveniente da lì. 
In quest’ultimo caso la reazione potrebbe essere di paura o di curiosità e il cavallo potrebbe fuggire nella direzione opposta oppure, se non avverte minacce, potrebbe dirigersi verso il suono che ha sentito (come nel caso in cui sente il suo nome).
Dalle orecchie arrivano informazioni preziose e questo lo sanno i cavalieri che sono attenti alle orecchie per capire la reazione del cavallo.
Anche la posizione e i movimenti della testa rivelano molte cose sul linguaggio del cavallo e su ciò che intende comunicarci. 
Quando l’animale abbassa la testa significa che è rilassato e tranquillo in quanto si sente a suo agio e nel suo territorio. 
Questa posizione viene assunta soprattutto quando riposa o si addormenta.
La testa all’indietro, accompagnata in alcuni casi alla coda tra le gambe, è sinonimo di paura e stato di allerta. In questo caso si possono notare anche i muscoli del collo che sono tesi e un leggero tremore. 

Evitare di accarezzare il cavallo in queste situazioni perché potrebbe attaccarvi mordendo e scalciando.

Se la testa del cavallo è dritta davanti a lui e lo sguardo è fisso verso un punto, il cavallo è focalizzato su qualcosa che ha visto ed è meglio non disturbarlo perché è concentrato e sta decidendo se la cosa che ha visto rappresenta o meno una minaccia.

Se vedete che il cavallo abbassa la testa muovendola da entrambi i lati dovete stare molto attenti ed allontanarvi in quanto questo atteggiamento indica che l’animale è pronto ad attaccare perché ha percepito un pericolo nelle vicinanze. 

Ciò accade di solito agli stalloni, quando avvertono la presenza di un altro maschio.
Il solo movimento della coda può voler dire tante cose: dal semplice scacciarsi le mosche, al fastidio, alla stizza, alla minaccia.
Se abbassa le orecchie e sferza la coda è un chiaro segnale di minaccia/avvertimento, ma anche reazione di fastidio ad un'azione del cavaliere.
Un cavallo libero al paddock che sgroppa correndo e saltando come un cerbiatto, si ferma, gira attorno a sè stesso per poi riprendere a saltare, sta dimostrando tutta la sua felicità. 
In sella esprime il suo buonumore con movimenti fluidi, carichi di energia, brillanti. 
In altri casi alcuni movimenti sembrano reazioni a sentimenti negativi, come ad esempio scartare bruscamente di lato. 
I cavalli infatti, scartano improvvisamente di lato in segno di paura, ma in altre situazioni significa tutt’altro. 
I cavalli mettono in atto dei piccoli stratagemmi per mettere alla prova il proprio cavaliere, per instaurare un rapporto di fiducia, per divertimento, per trasmettere la noia di un determinato lavoro e la volontà di cambiare con qualcosa di meno ripetitivo. 
A volte, invece, i cavalli scartano per spaventare il cavaliere, avendo capito che diventa un metodo valido per evitare di lavorare. Questo comportamento è sicuramente da capire e da prevenire.
Il cavallo esprime la sua allegria, con il passo detto “da parata”, passo tipico degli stalloni che si pavoneggiano davanti alle femmine. 
E’ un passo in cui le ginocchia si alzano molto, ed è spesso accompagnato dal movimento del collo.
Quando il cavallo si rotola a terra è il massimo momento di serenità e rilassatezza: in questo modo ha la possibilità di grattarsi le parti del corpo a contatto con il cuoio e i finimenti, di asciugarsi dal sudore e di ripulire il manto dai parassiti. 
E’ un momento di grande soddisfazione, ma anche di fiducia, questa posizione lo rende inerme, un cavallo nervoso o a disagio non si lascerebbe mai andare in quel modo.
E’ di particolare importanza, per valutarne lo stato psicologico, il suo comportamento quando andiamo a prenderlo  nel box per affrontare il lavoro quotidiano.  
Dovrebbe attenderci di buon umore ed impaziente di uscire, in caso contrario, c’è qualcosa che non va: se è sdraiato, è stanco, se ci presenta il posteriore, associa il lavoro a qualche dolore.
Durante il lavoro, tutte le difese sono dovute a dolori piccoli e grandi: bisogna tenere nel debito conto che il cavallo ha una capacità di sopportazione del dolore molto superiore alla nostra.
Se un cavallo scalcia al vuoto, è per liberarsi da un fastidio,  è la risposta ad un dolore.

L'equitazione è l’arte di comunicare con il nostro cavallo: un amico fraterno, non uno strumento per l’affermazione delle nostre ambizioni.
Un cavaliere degno di questo nome, deve saper risalire dagli effetti alle cause. 

Post più popolari