Il linguaggio del gatto

"Cosa mi sta comunicando il mio gatto?". 
Molti di voi si saranno posti questa domanda, imparare a conoscere il linguaggio del corpo del nostro piccolo amico può essere di grande aiuto nella reciproca comprensione.
I gatti utilizzano una varietà di segnali: posture del corpo, espressioni facciali e vocalizzazioni per comunicare il loro messaggio ed evitare confronti indesiderati.
Imparando a decifrare le posture feline, è possibile rafforzare il legame affettivo con il gatto e prevenire eventuali incomprensioni e potenziali reazioni aggressive.


il linguaggio del gatto_associazione_mammagatta
Si noti che il linguaggio del corpo del gatto è caratterizzato da più sfumature rispetto a quello dei cani ed alcuni segnali sono di significato opposto. 

E' quindi scorretto tentare di trasporre la conoscenza del linguaggio canino applicandola al mondo felino, ed è anche il motivo per cui cani e gatti possono avere alcune difficoltà comunicative (ad esempio lo scodinzolare festante del cane è per un gatto un segnale di disagio ed aggressività)



Il linguaggio del corpo:




il linguaggio del gatto_associazione_mammagatta
Per comunicare il gatto non usa solo il linguaggio vocale. 
Fin da quando è cucciolo oltre alla voce, anche il tatto è una forma vitale di comunicazione, ma già verso le dodici settimane di vita i micini sviluppano un vasto linguaggio corporeo.

Quando "fanno la pasta":
I gatti nati da poco sanno usare anche il tatto per comunicare con la loro mamma, ad esempio “facendo la pasta” sul suo ventre per stimolare la fuoriuscita del latte e per rassicurarla. 
Il tatto è uno dei primi sensi che i cuccioli sviluppano e resta un’essenziale forma di comunicazione, se “impasta” ritmicamente con le zampe, alternando la destra e la sinistra, è un segno di felicità, soddisfazione o allegria. 
Quando si comporta così indica che ti conosce e si fida di te.

Strofinano i nasi:
Quando i gatti si incontrano usano sfregarsi i nasi quasi per salutarsi e lo stesso fanno con i loro padroni.
Un "bacio" con il naso umido è un gesto affettuoso per dimostrarti che gli piaci e che si sente a suo agio con te.
I gatti annusano il viso di una persona per riconoscerne l’identità basandosi sulla familiarità dell’odore.
Quando ti lecca sta mostrando un segno definitivo di fiducia. 
A questo punto il gatto ti considera parte della sua famiglia e vuole “pulirti” come fa una mamma con i suoi cuccioli.
Se il gatto cerca di mangiarti i capelli, sta cercando di "pettinarti il pelo". 
Ciò significa che ti ama davvero e si fida di te. 
Se ti morde delicatamente, ti sta avvisando di lasciarlo in pace.

Strofinarsi sulle gambe:
Se si sfrega contro di te, ti sta indicando come sua proprietà.
Quando si massaggia la testa, i fianchi e la coda contro una persona o un animale sta mostrando un gesto di saluto.
Se ti colpisce con la testa battendola contro il tuo corpo è una dimostrazione di amicizia e di affetto.

Si gonfia:


il linguaggio del gatto_associazione_mammagatta
I gatti aggressivi o in difesa si “fanno grossi” gonfiando il pelo della coda e della schiena mentre quelli più remissivi fanno l’esatto opposto.





Si rannicchia:
Il gatto quando è nervoso si rannicchia, distoglie lo sguardo e a volte sbadiglia.

Dorso arcuato e pelo dritto:
Quando il gatto arcua la schiena, rizza il pelo in modo da sembrare più grande è in posizione di difesa, soprattutto con gli esseri umani o con i cani, raramente tra simili.

Rotola da una parte all'altra:
Quando si mette a pancia all'aria rotolando, con gli artigli ritratti e una linea visiva rilassata il gatto è in una situazione di sottomissione passiva, posizione tipica del gioco. 
Mostra di essere a suo agio, spesso implorando una carezza sulla pancia.

Schiena a terra:

orecchie all'indietro, coda che batte sul suolo, e ventre esposto. 
Il gatto mostra una resa solo parziale, infatti non è pronto ad accettare una sconfitta e lo comunica con gli artigli e i denti. 
Meglio stare in guardia.

Coda fra le gambe:
Il gatto ha paura.

Il graffiare:
Spesso si crede che il gatto graffi oggetti, divani, mobili per affilarsi le unghie, ma non è solo così. 
I gatti graffiano per segnare il territorio.

Movimenti delle orecchie del gatto:



il linguaggio del gatto_associazione_mammagatta

Le orecchie del micio hanno una libertà di movimento decisamente più limitata della coda, per ovvie ragioni. 
Tuttavia, il gatto riesce muovendole a veicolare diversi stati d'animo:







il linguaggio del gatto_associazione_mammagatta
  •  Le orecchie dritte, leggermente protese in avanti, indicano uno stato d'allerta. Il gatto è concentrato su qualcosa, spinto dalla curiosità o dall'ansia.

  •  Le orecchie orientate lateralmente sono un segnale di aggressività. Il gatto è in fase offensiva, sta per lanciare uno dei suoi agguati.


  •  Le orecchie appiattite e pressate sul capo all'indietro a mo' di testa di serpente che si ritrae, indicano invece che il gatto è sulla difensiva. Ha paura e cerca di proteggersi, ritraendo istintivamente anche le orecchie.


  •  Un orecchio dritto e l'altro inclinato: indica incertezza. Il gatto è attraversato da sentimenti contrastanti, probabilmente non ha ancora deciso se lusingarsi o offendersi per qualche attenzione ricevuta.

  •  Le orecchie che si muovono velocemente: indicano che il gatto sta cercando disperatamente di captare e capire da dove proviene un suono o cosa gli sta accadendo intorno.


La posizione della coda e i vari significati:


il linguaggio del gatto_associazione_mammagatta

Uno dei barometri più accurati dell'umore del gatto è la sua coda.
Quando la coda è alta, comunica fiducia. 
Quando è arricciata intorno alla coda di un altro gatto o alle gambe di un essere umano, segnala amicizia. 
E quando è nascosta sotto o tra le zampe, indica insicurezza o ansia.
Una coda gonfia è un segno inequivocabile che il gatto si sente minacciato. 
Se combinata a schiena arcuata, peli ritti lungo la colonna vertebrale e artigli "sguainati", questa posizione è un chiaro invito ad arretrare in un gatto adulto, mentre nel cucciolo può essere anche un segnale di gioco, i cuccioli spesso saltellano con il pelo gonfio e la schiena gobba senza soffiare e sguainare gli artigli, in quella posizione appaiono più grandi ed è la classica postura che assume un gatto adulto quando si deve difendere o sta per attaccare e i cuccioli la simulano spesso nel gioco.


il linguaggio del gatto_associazione_mammagatta



Il contatto visivo:



il linguaggio del gatto_associazione_mammagatta
Sebbene l'essere umano utilizzi il contatto visivo per mostrare affetto, per la maggior parte dei gatti non è lo stesso, se si fissa un gatto direttamente senza mai abbassare le palpebre, il micio può interpretare questo comportamento come un atteggiamento aggressivo e farlo sentire così a disagio.
Ecco perché in presenza di più persone, un gatto di solito tende a rivolgere la propria attenzione verso chi tenta di ignorarlo.
Più il gatto ha paura, più le sue pupille tendono a dilatarsi. 
Quando le pupille sono dilatate e aperte, possono percepire il maggior numero di informazioni visive possibile. 
Questo segnale visivo indica che il gatto è molto spaventato e desidera ritirarsi.
In un gatto arrabbiato o eccitato per il gioco o la caccia, le pupille possono dilatarsi per favorire una più efficace concentrazione sui dettagli. 
Ma gli occhi del gatto possono anche rispondere al tipo di illuminazione presente nell'ambiente in cui vive. 
Perciò è molto importante osservare il linguaggio del corpo nel suo complesso evitando di focalizzarsi su un singolo elemento.

Quando il gatto realizza di essere osservato, tende ad interrompere l'attività che sta svolgendo per valutare la situazione.

Sguardo diretto:
Se il gatto usa uno sguardo diretto, raddrizza il pelo, testa e baffi protesi in avanti, orecchie piegate all'indietro e coda che oscilla vuole avvisare che è prossimo all'attacco.

Pupille dilatate:

Se le sue pupille sono dilatate, significa che è molto giocoso ed eccitato oppure, all'opposto, può avere paura ed essere persino aggressivo; cerca altri segnali di comportamento per capire il giusto stato d’animo in cui si trova.

L'occhiolino felino:


il linguaggio del gatto_associazione_mammagatta
Quando un gatto saluta un altro gatto o una persona socchiudendo gli occhi lentamente e in modo languido, sta comunicando affetto.
Nel mondo felino chiudere gli occhi in presenza di un altro è un segno di estrema fiducia.
Se strizza gli occhi lentamente può significare che sta mostrando affetto e che sta bene con chi gli è vicino in quel momento.
Se anche voi farete altrettanto con il vostro gatto, gli comunicherete che siete consapevoli della sua presenza e che non lo considerate una minaccia. 




La voce:


È stato dimostrato che ad utilizzare maggiormente la voce per comunicare sono i gatti domestici.
I gatti non miagolano molto verso altri gatti. 
I vocalizzi solitamente non sono la loro maniera preferita di comunicare. 
Il loro "primo linguaggio" è costituito da un articolato sistema di odori, espressioni del muso, un complesso linguaggio del corpo e il contatto. 
I gatti si rendono conto presto che noi umani non riusciamo a capire i segnali non verbali, quindi emettono dei suoni nel tentativo di comunicare nel nostro linguaggio. 
Osservando i suoni che emettiamo noi umani in base alle varie azioni che compiamo, i gatti imparano a fare richieste cercando di imitare il nostro stesso modo di fare.
Osserva i suoi diversi miagolii in base alle circostanze. 
Se guardi cosa sta facendo il gatto mentre miagola, puoi imparare a distinguere quali miagolii sono associati a specifiche richieste o proteste. 
Sebbene dei miagolii specifici possano variare da gatto a gatto, ce ne sono alcuni tipicamente associati a specifiche emozioni, come le fusa o il sibilo.
Il miagolio è un modo per attirare l'attenzione e può esprimere una forma di saluto, approvazione, richiesta di cibo, ecc.
Studiosi del comportamento animale, sostengono invece che i gatti vogliano imitare la voce del proprio padrone. 
I piccoli comunicano con la voce di più dei gatti anziani. 
Sanno avvisare la loro mamma emettendo un richiamo acuto quando hanno freddo o fame. 
Anche le mamme sanno comunicare con la voce con i propri cuccioli. 
Anche le fusa sono una sorta di linguaggio vocale che il gatto utilizza per comunicare il proprio stato di benessere. 
I suoni intensi, tranne il miagolio acuto del gatto di razza Siamese sono utilizzati anche durante l’accoppiamento e le zuffe. 
Il gatto utilizza anche il ringhio come forma di comunicazione vocale, mentre sibili o soffi sono suoni difensivi.
Imparare le sfumature del vocabolario del vostro gatto, vi aiuterà ad identificare la differenza fra una richiesta impellente di cibo e una richiesta di aiuto.

Le fusa:

Le fusa sono un suono gutturale vibrante, che indica il desiderio di uno stretto contatto o di attenzione. 
Sebbene i gatti possano fare le fusa per parecchi e differenti motivi, in genere queste vengono associate più spesso a uno stato di soddisfazione, di solito indicano contentezza e appagamento, ma possono anche essere un modo per cercare conforto durante la fase di recupero a seguito di una malattia.

Il miagolio:
L'emissione di suoni gutturali (gorgoglii) acuti o una certa "loquacità" indicano amichevolezza.
Un miagolio molto forte e gutturale è tipico dei gatti, specie dei maschi non sterilizzati, che si sentono minacciati da altri gatti. Questo suono è comune nei gatti sordi.
Un miagolio breve viene emesso come messaggio di saluto standard e un generico riconoscimento.
Dei miagolii multipli indicano dei saluti festosi. 
Potresti notare un saluto più entusiasta con un miagolio maggiore, se ti sei assentato per un periodo di tempo più lungo del solito.
Un miagolio mediamente acuto può indicare una richiesta di qualcosa come cibo o acqua.
Un "meeeoooow" più lungo e soffocato è una domanda più insistente per un bisogno o una cosa che desidera.
Un "MEEEooooowww" dal tono acuto e basso indica una protesta, un dispiacere o la preparazione alla lotta.
Un miagolio forte ma più basso rispetto alla tonalità media spesso segnala una richiesta più urgente, come del cibo.
Uno stridulo “MMMMMMEEEEAAAAAOU!” emesso a tono alto spesso indica rabbia, dolore o una sensazione di paura.
Un rapido susseguirsi di miagolii, come se fosse un chiacchiericcio, può essere un segno di eccitazione, ansia o frustrazione.
Una specie di cinguettio, una via di mezzo tra un miagolio e le fusa, con un’inflessione verso l’alto, è un suono che esprime un cordiale saluto, spesso usato da una mamma gatta che richiama i suoi cuccioli.
Un guaito forte o un suono "meeeowww" può indicare un dolore improvviso, come quando accidentalmente gli viene pestata la coda.

Il sibilo:
è un chiaro segno di aggressione o di autodifesa. 
Questo indica che l’animale è molto infelice, si sente minacciato o spaventato, oppure sta combattendo o si prepara a combattere.

Ringhi e soffi:


il linguaggio del gatto_associazione_mammagatta

Ringhi, soffi e sputi sono chiari avvertimenti felini che esortano la controparte a stare alla larga, perlomeno fino a quando il gatto si sarà calmato.






Segnali olfattivi:


Il gatto sa usare urina e feci per comunicare. 
Le feci hanno un odore particolare, quando non vengono coperte fungono da marcatura territoriale visiva ed olfattiva. 
Anche l’urina ha un forte odore. 
I maschi interi spruzzano un'urina dall'odore acre e pungente, in genere su pareti verticali. 
La femmina in calore lascia una scia odorosa per farsi seguire dal maschio. 
Le ghiandole sudoripare presenti sulle zampe lasciano una traccia olfattiva importante. 
Quando il gatto si strofina sulle gambe del proprietario o su oggetti vuole contrassegnare la zona ed utilizza le ghiandole presenti su guance, labbra, mento. 
Le ghiandole delle guance dei gatti contengono sostanze chimiche che sembrano rassicurarli, emettono feromoni, gli stessi che sono stati sintetizzati per creare spray calmanti.

E' bene comunque ricordare che ogni gatto è unico

Post più popolari