Pitone reale

Il pitone reale (Python regius Shaw, 1802), detto anche pitone palla per la caratteristica forma che assume se disturbato o intimorito nascondendo la testa tra le spire, è un serpente della famiglia dei Pitonidi, originario dell'Africa occidentale.

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Distribuzione:
L’area di distribuzione del Pitone reale comprende alcune zone pianeggianti del Sudan, ad ovest del Nilo, e più a sud, le regioni del Bahrel; nell’Africa occidentale lo troviamo tra il Senegal e la Sierra Leone, e dalla Costa d’Avorio fino ad alcune zone dell’Africa centrale.

La maggior parte degli esemplari importati, provengono dal Togo e dal Ghana.

Aspetto:
È un rettile dalle modeste dimensioni che supera difficilmente i 150 cm di lunghezza.

La squama rostrale è grande e chiaramente staccata. 
Le squame internasali sono lunghe ed appuntite. 
Le prefrontali sono parimenti grandi e chiaramente sporgenti. Dietro segue una banda di squame di forma irregolare, che verosimilmente rappresentano le prefrontali posteriori. 
La squama frontale è quasi sempre grossa e divisa in due, ma può anche essere costituita solo come un gruppo di squame diversamente più grosse ed irregolari. 
Le sopraoculari sono grosse e indivise o consistono in numerose piccole squame.
Possiede un colorito brunastro con macchie e striature nere che gli donano una livrea particolarmente piacevole alla vista, inoltre ha una testa dalla peculiare forma detta a cuore che lo contraddistingue rispetto ad altri boidi.

È un ofide molto longevo che vive in condizioni ottimali anche 20/30 anni. 
Raggiunge la maturità per l'accoppiamento intorno a 1 anno e mezzo per i maschi e 2 anni e mezzo per le femmine, è oviparo, la femmina depone in media da 1 a 13 uova covandole per 50/60 giorni fino alla schiusa.

Alimentazione:
Si nutre di piccoli roditori e mammiferi che uccide per costrizione, talvolta anche di piccoli volatili essendo un animale semiarboricolo (anche se passa la maggior parte della vita nascosto in tane scavate nel terreno da altri animali e successivamente abbandonate). 
Non è difficile incontrarlo comunque, specialmente di notte, periodo prediletto per la caccia.
I serpenti devono essere abituati a mangiare prede morte, sia per motivi etici, che per proteggere i serpenti   da eventuali aggressioni dei roditori da pasto. 
Le prede vive, se non sono uccise entro 20 minuti, vanno tolte dal terrario.

Il serpente va alimentato la sera o la notte perché è notturno. 
Si possono utilizzare prede congelate che vanno accuratamente scongelate o a bagno maria o con il micro-onde, assicurandosi che siano scongelate anche internamente. 
Un baby pitone mangia ogni 4-5 giorni, un sub-adulto ogni 12 giorni e un adulto ogni 15-25 giorni con prede della giusta dimensione a seconda della taglia.

Carattere:
È un animale estremamente docile e timido: infatti, in cattività, passa la maggior parte del suo tempo nella tana e, se preso in mano, assume la tipica posizione "a palla", che non deve essere assolutamente forzata, per evitare danni alle costole.
Il carattere timido, difficilmente aggressivo e le modeste dimensioni lo rendono un rettile particolarmente indicato per l'allevamento da parte degli amatori. 
Può saltare dei pasti (ma non c'è da allarmarsi) nel periodo antecedente alla muta (cambio della pelle) o nella fase di adattamento alle nuove condizioni di vita se parliamo di un individuo in cattività; talvolta da novembre a marzo smette volontariamente di nutrirsi senza che ciò rechi danno alla sua salute.

Habitat:
Il pitone reale è quasi esclusivamente terricolo; lo si trova quindi nelle praterie della savana con poca vegetazione e molte rocce, difficile trovarlo nelle foreste.

Il fatto di abitare nelle praterie, lo rende facilmente catturabile e purtroppo, pur nascondendosi in tane nel terreno o sotto cumuli di rocce, per stanarlo e catturarlo, spesso vengono incendiate zone di savana.

Livrea:
In generale, il colore di base di un pitone reale è marrone scuro sul corpo intervallato da numerose macchie che possono essere di colore beige-giallognolo negli adulti, mentre nei giovani possono essere color giallo-oro.

Il ventre è generalmente bianco o grigio chiaro; la superficie superiore della testa è prevalentemente nera o marrone scuro.
Le macchie, che sono disposte su tutta la superficie del corpo, sono di forma vagamente rotondeggiante, presenti sempre tra le 15 e le 25 unità e tendono ad essere ben delineate dal fondo in modo da potersi connettere, attraverso una diminuzione di colore, al fondo bianco del ventre. 
All’interno delle macchie è possibile notare una o due chiazze di colore marrone, questa caratteristica, tuttavia, varia a seconda delle popolazioni di pitoni reali; ve ne sono alcune in cui tali chiazze scure mancano completamente, e altre in cui sono visibilmente presenti.
Lungo la colonna vertebrale si possono osservare una serie di  macchiette ovoidali o circolari di colore chiaro.
La parte posteriore del corpo e la coda sono generalmente scure; la testa lateralmente presenta una colorazione chiara mentre dalla mandibola parte una linea più scura che arriva fino alle narici.

Gli occhi sono generalmente neri o comunque di una tonalità talmente scura da rendere estremamente difficile il riconoscimento della pupilla dall’iride.  
Tuttavia, da quando si è cominciato ad allevare in cattività tali animali, si è notato che esiste una serie infinita di disegni e macchie  nella  loro livrea, tanto da poter affermare che non esistono due esemplari esattamente identici, anche se provenienti dalla stessa covata.
Si è potuto anche notare  come una certa affinità di colori e disegni sia un elemento su cui basarsi per la classificazione geografica delle diverse popolazioni di animali.
Basandosi comunque su quella diversità cromatica, alcuni allevatori hanno incominciato a selezionare i pitoni da far riprodurre in modo da poter ricavare colorazioni e disegni di livree molto particolari ed appariscenti.

Anche se statisticamente è  ancora troppo presto per affermare che tali livree possano essere frutto di caratteri ereditari o di mutazioni geneticamente recessive, si sono ottenute una serie di varianti cromatiche, alcune delle quali entusiasmanti, che, colte immediatamente da un esperto erpetologo, possono essere descritte come segue:

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Varietà giallo-arancio (yellow-orange):
La si riscontra soprattutto nei piccoli e negli esemplari giovani nei quali il colore giallo è decisamente più marcato e brillante. 
Alcuni esemplari hanno addirittura una livrea di colore arancione-corallo lungo tutto il lato del corpo; tale iridescenza tende ad opacizzarsi con il passare del tempo, fino a diventare marrone chiaro negli animali adulti.

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Varietà oro (high gold):
Variazione estrema della fase gialla. 
Tale caratteristica è mantenuta soltanto dagli individui giovani. 
Unitamente ad una colorazione giallo brillante, si nota anche una diminuzione delle zone scure con allargamento delle macchie laterali anche sopra la spina dorsale, dando l’impressione di avere di fronte un pitone giallo con inserti scuri lungo tutto il corpo.

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Varietà jungle:
E’una delle varietà più belle di pitone reale. 
Caratteristica principale è quella di avere  l’iride dell’occhio gialla, una macchia marroncina sulla testa e degli scuri disegni irregolari sul corpo.
I giovani appena nati hanno una colorazione giallo-oro estremamente brillante; tale brillantezza tende ad attenuarsi col passare del tempo, gli adulti risultano infatti di colore marrone con disegni scuri mantenendo però i caratteristici occhi chiari.

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Varietà melanistica (nera):
Questa varietà ha un pigmento nero diffuso su tutto il corpo, anche nelle aree che dovrebbero essere più chiare come la zona del ventre che risulta essere particolarmente scura. 
Alcuni esemplari possono essere talmente scuri da apparire completamente neri, anche se in realtà ad una attenta osservazione risulta evidente la trama del disegno. 
I piccoli melanistici sono di dimensioni inferiori rispetto agli altri piccoli pitoni.  
Non è stato ancora dimostrato, attraverso l’allevamento in cattività, se questa fase di colorazione sia ereditaria oppure sia una mutazione recessiva. 
Si ha notizia di una femmina melanistica, catturata gravida, la quale ha deposto tre uova da cui nacquero tre piccoli dalla colorazione e dai disegni naturali.

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Varietà axantica:
Il nome si riferisce al fatto che in questi individui è assente il pigmento giallo; si verificano così due diverse forme di pitoni axantici: nella prima, che è la più comune, la colorazione dei giovani e degli adulti risulta essere tra il grigio pallido ed il marrone sbiadito; nella seconda, decisamente più rara, i piccoli hanno una colorazione bianco-avorio con disegni più scuri. 
Crescendo, tale colorazione muta in una tonalità più scura di grigio (antracite) e i disegni risultano essere debolmente visibili. 
A questo secondo tipo di varietà axantica, gli allevatori americani hanno dato il nome di “bianco-nero”. 
Sembrerebbe che questa forma di axantismo sia ereditaria come semplice mutazione recessiva. 

Varietà xantica:
Questa varietà è l’opposto della precedente. 
I pitoni reali classificati in questa fase di livrea, hanno una colorazione giallo-oro brillante che mantengono anche da adulti. Non è stato ancora chiarito se tale condizione sia dovuta ad un eccesso di pigmento giallo (reale fase xantica) oppure da una minore quantità di pigmento nero (definita fase ipomelanistica). 
I tratti scuri della maggior parte dei pitoni xantici hanno quasi sempre delle chiare sfumature gialle o verdi. 
Da quanto finora ottenuto dall’allevamento in cattività, si può dedurre che la condizione xantiaca sia ereditaria e recessiva.

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Albino:
Condizione di totale amelanismo (assenza di melanina) dovuta ad una mutazione recessiva. 
I pitoni reali albini sono bianchi con disegni gialli e occhi rossi o arancioni. 
Alcuni pitoni albini risultano essere nati in Ghana da uova deposte da femmine catturate, quindi tale condizione pare essere presente anche in  natura. 
E’ da ritenere, tuttavia,  che un pitone reale albino in natura non abbia grosse possibilità di sopravvivenza in quanto scarsamente mimetizzabile con l’ambiente e quindi facile preda per i suoi nemici naturali (uccelli rapaci).

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Leucistico:
Il pitone  si presenta completamente bianco, privo di disegni e con gli occhi scuri. 
Fase estremamente rara; si conoscono solo un paio di nascite negli USA.


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Piebald (pezzato):
Livrea di spettacolare e particolare bellezza. 
La testa e parte del collo sono di colore normale, mentre quasi tutto il corpo si presenta color bianco latte, intervallato, ma non sempre, da piccole zone di pigmentazione normale. 
Geneticamente non si è ancora stabilita l’ereditabilità o meno di tale fase.

Crossover o Banded:
Questa è la condizione nella quale le macchie chiare di entrambi i lati si uniscono sulla schiena dando l’impressione di un serpente chiaro con delle irregolari bande scure. 
Tale varietà viene naturalmente riscontrata in gruppi di pitoni reali originari della Nigeria, mentre è piuttosto raro che si riscontri in pitoni provenienti dal Ghana o dal Togo. 
Questa fase ha una base genetica dovuta probabilmente a più caratteri e non ad un singolo gene.


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Striped:
Esistono diversi tipi di pitoni reali “striped”. 
La tipologia più comune è quella in cui si nota la fusione in senso longitudinale delle macchie laterali e pare essere una variazione casuale non legata ad un carattere recessivo.
Un’ulteriore variazione conosciuta come “wide-striped” presenta le strisce chiare longitudinali lunghe circa 3-5 scaglie e larghe 7-12.

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Clown:
Gli esemplari così definiti hanno piccolissimi disegni laterali ed una testa molto chiara con sottili linee scure. 
Le scaglie intorno agli occhi sono nere e sotto ad ogni occhio c’è una piccola macchia a forma di lacrima che ricorda quella  del trucco di alcuni clown.

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Ghost: 
Questa fase, molto rara nei pitoni reali, sembra essere determinata da insolite piccole scaglie dorsali rotondeggianti.
Gli esemplari definiti “ghost”, hanno un’iridescenza satinata che rende i colori più tenui e soffusi. 
Tale variazione è stata riscontrata in individui catturati in Ghana, in cattività non si è ancora riusciti a riprodurla.

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