Cani e morsi di vipera

La vipera è un serpente della famiglia Viperidae, presente in Europa dai Pirenei alla Germania. 
E' presente su tutto il territorio nazionale. 
Il suo habitat è costituito da luoghi poveri di vegetazione (pascoli, prati e pietraie) freschi ed assolati.


Cani e morsi di vipera_associazione_mammagatta


La vipera aggiunge la lunghezza massima di  94 cm, (mediamente sui 60-65 cm.), la testa è più o meno distinta dal collo, con l'apice del muso leggermente rivolto all'insù, gli occhi sono di dimensione media con la pupilla verticale ellittica. 
La coda è nettamente distinta dal corpo, caratteristica tipica della vipera e che la differenzia, tra le altre cose, dagli innocui colubridi. 
La colorazione varia a seconda dell'individuo dal grigio chiaro al marrone-rossiccio, e concede la possibilità al rettile di mimetizzarsi con l'ambiente circostante. 
Anche il disegno dorsale cambia da soggetto a soggetto, con strisce a zig-zag, macchiette separate o colorazione quasi uniforme. 
L'aspetto generale è più tozzo che negli altri serpenti a causa delle piccole dimensioni e della coda molto corta. 
Il veleno contiene neurotossine e emotossine e viene prodotto dalle ghiandole velenifere poste in fondo al palato; viene inoculato attraverso denti del veleno cavi al loro interno. 
Può vivere fino a vennt'anni.

Le prede tipiche della vipera sono topi lucertole e piccoli ucceli. 
Il veleno è particolarmente attivo sulle piccole prede ma raramente è letale per l'uomo anche se cause effetti seri e richiede cure immediate.

La vipera è ovovivipara, cioè le uova si schiudono all'interno del corpo materno poco prima del parto e i piccoli (generalmente da 6 a 8) nascono già interamente formati, divenendo autosufficienti alla fine dell’estate. 
I piccoli nascono già dotati di ghiandole velenifere e denti del veleno. 
Durante il periodo degli amori, che avviene in primavera, i maschi possono intraprendere delle lotte ritualizzate: essi sollevano le parti anteriori del corpo e le attorcigliano intorno al proprio rivale per valutare le reciproche forze.

Come tutti i rettili anche la Vipera è un animale a sangue freddo ed è perciò attiva soltanto quando la temperatura al suolo raggiunge i 25-27 gradi. 
Per questo motivo durante la stagione fredda effettua una latenza invernale, nascondendosi in anfratti del terreno; in alta quota il letargo può protrarsi per oltre 7 mesi. 
Contrariamente alle credenze popolari la Vipera non è assolutamente aggressiva; se non viene molestata, non rappresenta un pericolo per l’uomo, perché, di fronte ad un fattore di disturbo, tende a scappare e a nascondersi. 
Gli attacchi normalmente avvengono perché il rettile viene accidentalmente calpestato e risultano particolarmente pericolosi per i soggetti allergici, emotivi o anziani. 
I cani vengono spesso morsi al muso e alle zampe perché, una volta scovata la vipera, la provocano fino ad attaccare.

MORSO di VIPERA nel CANE:

Cani e morsi di vipera_associazione_mammagatta
E' possibile che la vipera tenti di mordere senza utilizzare i denti del veleno. 
In questo caso, siamo davanti al cosiddetto “morso secco” e nel punto colpito mancano i fori d’entrata dei denti.
Questo tipo di morso è totalmente innocuo. 
Si stima che circa il 20% dei morsi siano secchi. 
D'altro canto il veleno è essenziale per la vita delle vipere e quindi l’animale tende a non sprecarlo mordendo animali che non vuole cacciare.
Per questo motivo a volte si ha evidenza della sede di puntura, ma non vi è nessuna comparsa di sintomi sistemici.
I denti della vipera lasciano dei segni non sempre facili da individuare, ma in genere sono 2 piccoli fori distanziati da 1 cm.

Talvolta il morso presenta anche altri segni, oltre ai fori dei denti veleniferi. 
Questi sono lasciati dagli altri denti.

Il veleno della vipera è costituito principalmente da: acqua, protidi, nucleotidi, ioni, metalli.

In natura queste sostanze servono ad immobilizzare, uccidere e digerire le piccole prede del rettile. 
Gli effetti locali e sistemici che derivano dal morso di vipera sono di tipo: cardiotossico, nefrotossico, neurotossico e della coagulazione.

In caso di morso con veleno la zona colpita è dolente, gonfia e presenta spesso soffusioni emorragiche. 
Alle reazioni locali, in relazione alla dose di veleno, alla zona del corpo colpita, al peso del soggetto, si vanno ad aggiungere sintomi generali come debolezza, abbattimento, respiro affannoso, ipotensione, ipotermia, difficoltà di deambulazione, ma si può arrivare anche rapidamente ad uno stato di shock vero e proprio. 
Superata una prima fase critica, possono comunque comparire emorragie determinate da alterazioni della coagulazione, compromissione della funzionalità epatica e renale ed anche sintomi neurologici.

Sicuramente è importante riconoscere subito i sintomi ma è ancora più importante portare il cane il prima possibile dal veterinario. Durante il tragitto bisogna cercare di tenere il cane il più possibile fermo perché l’attività fisica accelera la diffusione del veleno.



Il cane è più sensibile dell’uomo al morso della vipera berus e della vipera ammodytes e i casi ad esito fatale non sono rari. 
La pericolosità del morso varia a seconda della zona colpita (muso e testa sono le aree più a rischio)  delle dimensioni dell’animale e della quantità di veleno inoculata.

Le vipere sono più pericolose all'inizio della primavera (dopo la pausa invernale) quando le ghiandole velenifere sono piene mentre il loro morso è meno pericoloso in luglio-agosto quando sono in piena attività.

La parte morsicata va disinfettata con acqua ossigenata (l’alcool forma dei composti tossici con il veleno) e bendata stretta per rallentare l’assorbimento del veleno, il cane deve essere tenuto calmo e immobile e la parte morsicata non va mai sollevata. 
NON VANNO PRATICATE INCISIONI E NON SI DEVE TENTARE DI SUCCHIARE VIA IL VELENO.
Ognuno di noi ha nel cavo orale delle piccole lacerazioni che potrebbero fare entrare in circolo il veleno.

Il veleno viene comunque assorbito ed è fondamentale trasportare al più presto il cane morso da un veterinario per instaurare le adeguate terapie di supporto e dare modo all’organismo dell’animale di eliminare il veleno.


La prognosi nel cane è sempre riservata almeno per le prime 72 ore a causa delle gravi complicanze a carico di reni e fegato che possono insorgere  a causa delle tossine contenute nel veleno.



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