Marwari
Luogo d'origine:
Marwar (Terra della Morte). Rajasthan. India.
Attitudini:
Endurance, Pol, Dressage, Cerimoniali.
Popolazione:
Originario dell'India nord occidentale il Marwari è allevato quasi esclusivamente nelle zone desertiche del Rajasthan e sporadicamente nel Gujarat del nord e nel Punjab del sud.
Le fiere di Tilwara (in aprile nel Distretto di Barmer) e di Pushkar (in novembre nel Distretto di Ajmer) sono un appuntamento annuale per gli allevatori locali.
Il Marwari dal 1952 gode di un programma di protezione da parte dal Governo indiano che, tutelandolo come patrimonio faunistico a rischio di estinzione, ne vieta tassativamente le esportazioni.
Al di fuori del continente indiano alcuni esemplari si trovano negli USA (Marwari Bloodline) mentre in Europa l´unico allevamento dei Marwari ha preso il via nell´ottobre 2009 in Spagna ad opera della Caballos Marwari SL - Barcellona.
Dal 2009 la Marwari Horse Stud Book Registration Society of India, con il supporto della All India Marwari Horse Society di Sua Altezza reale il Maharaja Gajsinghji II di Jodhpur, ha ottenuto incarico dalle autorità indiane di redigere lo standard di razza e di procedere al censimento (volontario) degli esemplari e alla loro registrazione.
Altezza al garrese:
L´altezza per gli stalloni oscilla tra 145 e i 169 cm, mentre per le femmine tra i 142 e i 163 cm.
Mantello:
Baio (nelle varietà bruno, scuro e castagno), Grigio (nelle varianti chiaro, scuro, trotino e pomellato), Bianco pezzato di baio.
Caratteristiche:
Di media grandezza il Marwari ha un aspetto elegante ed un portamento fiero e al contempo leggiadro.
Versatile, intelligente è di carattere vivace.
Abituato ai rigori dell´inospitale clima desertico sopporta bene le forti escursioni termiche, la scarsità di acqua e di cibo.
Stimata dagli antichi guerrieri del Rajput per la sua incredibile resistenza, quella del Marwari è una razza di cavalli caratterizzati dal loro adattamento ad ogni tipo di situazione climatica, dalla loro buona velocità, e dal loro elegante portamento.
Il suo nome deriva dalla regione indiana detta Marwar, che letteralmente significa "regione dei morti".
Standard di razza:
La testa è nel complesso elegante, con muso mediamente leggero e labbra delicate.
La fronte è aperta e ampia tra gli occhi.
Morbide e di media grandezza (tra i 10 e 15 cm) le orecchie del Marwari si toccano all'apice curvandosi all´interno e possono avere una rotazione di 180°.
Gli occhi sono grandi, rotondi e distanziati con espressione intelligente e docile.
Le narici, rotonde sono ampie, dilatate e sensibili.
Le ganasce ben definite e prominenti.
Il collo, che unisce testa e garrese con angolo di 45°, è ben proporzionato, muscoloso e portato alto.
Il garrese è di media altezza e ben delineato mentre la spalla è allungata e muscolosa.
Il petto di media grandezza è profondo.
I garretti sono netti, accentuati, robusti, attaccati alti e avviluppati da epitelio sottile.
Avambracci e gambe sono forti, perpendicolari e leggermente sporgenti se visti di lato.
Gli estensori e i flessori sono potenti e nettamente definiti.
I garretti sono rotondeggianti e robusti con pastorale corta, forte e protesa in avanti.
Gli zoccoli duri e forti.
La coda è ben posizionata e portata alta.
Storia:
Le origini del Marwari Horse si perdono nel mito e nella leggenda ma la prima datazione archeologica della presenza del cavallo nelle civiltà dell'Indo risale tra il 6.000 e il 5.000 a.C.
E indiano è il manoscritto di Shalihotra: il primo manuale di veterinaria della storia (2350 a.C.).
Scritto in sanscrito tratta di anatomia, fisiologia, chirurgia e medicina preventiva per la salute e la cura del cavallo.
La lenta e costante penetrazione araba nel continente indiano e la successiva penetrazione dei discendenti mongoli sul trono di Delhi supportano la tesi della possibile origine del Marwari dall'insanguamento del pony indiano con il cavallo arabo, dal turkmeno e dal mongolo.
Se le origini del Marwari sono incerte, dal medioevo in poi la sua storia e la sua epopea sono invece saldamene legate alle tradizioni guerriere dei Rajput, i nobili dei clan familiari indù che per secoli si opposero alla dominazione dell´Islam nell'India nord occidentale. Ancora oggi il Marwari è un simbolo di una cultura nobiliare, di ricchezza e onore.
Apprezzato per la sua versatilità, per la sua eleganza trova impiego nei rituali religiosi e nei cerimoniali dove viene fatto esibire in danze acrobatiche (da qui il soprannome di "dancing horse").
Nel pieno rispetto delle antiche tradizioni locali indiane, la salvaguardia e il futuro del Marwari horse sono legati allo sviluppo delle potenzialità agonistiche della razza e al suo inserimento nei circuiti di competizione sportiva internazionali, di polo e soprattutto di endurance.
Marwar (Terra della Morte). Rajasthan. India.
Attitudini:
Endurance, Pol, Dressage, Cerimoniali.
Popolazione:
Originario dell'India nord occidentale il Marwari è allevato quasi esclusivamente nelle zone desertiche del Rajasthan e sporadicamente nel Gujarat del nord e nel Punjab del sud.
Le fiere di Tilwara (in aprile nel Distretto di Barmer) e di Pushkar (in novembre nel Distretto di Ajmer) sono un appuntamento annuale per gli allevatori locali.
Il Marwari dal 1952 gode di un programma di protezione da parte dal Governo indiano che, tutelandolo come patrimonio faunistico a rischio di estinzione, ne vieta tassativamente le esportazioni.
Al di fuori del continente indiano alcuni esemplari si trovano negli USA (Marwari Bloodline) mentre in Europa l´unico allevamento dei Marwari ha preso il via nell´ottobre 2009 in Spagna ad opera della Caballos Marwari SL - Barcellona.
Dal 2009 la Marwari Horse Stud Book Registration Society of India, con il supporto della All India Marwari Horse Society di Sua Altezza reale il Maharaja Gajsinghji II di Jodhpur, ha ottenuto incarico dalle autorità indiane di redigere lo standard di razza e di procedere al censimento (volontario) degli esemplari e alla loro registrazione.
Altezza al garrese:
L´altezza per gli stalloni oscilla tra 145 e i 169 cm, mentre per le femmine tra i 142 e i 163 cm.
Mantello:
Baio (nelle varietà bruno, scuro e castagno), Grigio (nelle varianti chiaro, scuro, trotino e pomellato), Bianco pezzato di baio.
Caratteristiche:
Di media grandezza il Marwari ha un aspetto elegante ed un portamento fiero e al contempo leggiadro.
Versatile, intelligente è di carattere vivace.
Abituato ai rigori dell´inospitale clima desertico sopporta bene le forti escursioni termiche, la scarsità di acqua e di cibo.
Stimata dagli antichi guerrieri del Rajput per la sua incredibile resistenza, quella del Marwari è una razza di cavalli caratterizzati dal loro adattamento ad ogni tipo di situazione climatica, dalla loro buona velocità, e dal loro elegante portamento.
Il suo nome deriva dalla regione indiana detta Marwar, che letteralmente significa "regione dei morti".
Standard di razza:
La testa è nel complesso elegante, con muso mediamente leggero e labbra delicate.
La fronte è aperta e ampia tra gli occhi.
Morbide e di media grandezza (tra i 10 e 15 cm) le orecchie del Marwari si toccano all'apice curvandosi all´interno e possono avere una rotazione di 180°.
Gli occhi sono grandi, rotondi e distanziati con espressione intelligente e docile.
Le narici, rotonde sono ampie, dilatate e sensibili.
Le ganasce ben definite e prominenti.
Il collo, che unisce testa e garrese con angolo di 45°, è ben proporzionato, muscoloso e portato alto.
Il garrese è di media altezza e ben delineato mentre la spalla è allungata e muscolosa.
Il petto di media grandezza è profondo.
I garretti sono netti, accentuati, robusti, attaccati alti e avviluppati da epitelio sottile.
Avambracci e gambe sono forti, perpendicolari e leggermente sporgenti se visti di lato.
Gli estensori e i flessori sono potenti e nettamente definiti.
I garretti sono rotondeggianti e robusti con pastorale corta, forte e protesa in avanti.
Gli zoccoli duri e forti.
La coda è ben posizionata e portata alta.
Storia:
Le origini del Marwari Horse si perdono nel mito e nella leggenda ma la prima datazione archeologica della presenza del cavallo nelle civiltà dell'Indo risale tra il 6.000 e il 5.000 a.C.
E indiano è il manoscritto di Shalihotra: il primo manuale di veterinaria della storia (2350 a.C.).
Scritto in sanscrito tratta di anatomia, fisiologia, chirurgia e medicina preventiva per la salute e la cura del cavallo.
La lenta e costante penetrazione araba nel continente indiano e la successiva penetrazione dei discendenti mongoli sul trono di Delhi supportano la tesi della possibile origine del Marwari dall'insanguamento del pony indiano con il cavallo arabo, dal turkmeno e dal mongolo.
Se le origini del Marwari sono incerte, dal medioevo in poi la sua storia e la sua epopea sono invece saldamene legate alle tradizioni guerriere dei Rajput, i nobili dei clan familiari indù che per secoli si opposero alla dominazione dell´Islam nell'India nord occidentale. Ancora oggi il Marwari è un simbolo di una cultura nobiliare, di ricchezza e onore.
Apprezzato per la sua versatilità, per la sua eleganza trova impiego nei rituali religiosi e nei cerimoniali dove viene fatto esibire in danze acrobatiche (da qui il soprannome di "dancing horse").
Nel pieno rispetto delle antiche tradizioni locali indiane, la salvaguardia e il futuro del Marwari horse sono legati allo sviluppo delle potenzialità agonistiche della razza e al suo inserimento nei circuiti di competizione sportiva internazionali, di polo e soprattutto di endurance.