Leptospirosi

La leptospirosi è causata dal batterio Leptospira, è presente in tutto il mondo, è una zoonosi, una malattia dagli esiti a volte anche gravi trasmissibile all'uomo.

La leptospirosi era certamente conosciuta in Cina fin dai tempi antichi come malattia professionale dei coltivatori di riso. 
Si pensa che la leptospirosi sia stata introdotta in Europa occidentale nel XVIII secolo con l'invasione dei ratti dall'Asia.

Alla leptospirosi ci si riferisce con molti nomi diversi, tra cui: "la febbre di 7 giorni", la "febbre del raccolto", la "febbre da campo", la "febbre lieve", la "febbre di Fort Bragg" e "febbre pretibiale".
Storicamente fu anche conosciuta come "ittero nera" e in Giappone come "febbre nanukayami".



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La leptospirosi è una zoonosi cosmopolita, benché sia molto più diffusa nelle regioni tropicali (con tassi di sieropositività nelle popolazioni fino all'80%, segno di avvenuta infezione). 
L'infezione interessa mammiferi domestici o selvatici (ma anche uccelli e rettili) e occasionalmente, ma molto raramente e solo in particolari condizioni, l'uomo, in seguito a contatti accidentali con animali o materiali organici infetti. 

La leptospirosi è una malattia causata da batteri a forma di spirale chiamati leptospire. 
È una malattia presente in tutto il mondo e può colpire sia gli esseri umani che molte specie di animali selvatici e domestici, compreso il cane. 
I gatti sono invece naturalmente resistenti. 
La malattia può essere grave sia per gli esseri umani che per gli animali. 
Nelle persone, i sintomi spesso assomigliano a quelli dell’influenza, ma a volte la leptospirosi può svilupparsi in una forma più grave, pericolosa per la vita, con infezione di reni, fegato, cervello, polmoni e cuore.


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Il batterio si diffonde attraverso le urine degli animali infetti (solitamente il ratto); tramite l'urina il batterio può contaminare un corso d'acqua solitamente stagnante, dove può sopravvivere per settimane o mesi. 
L'acqua stagnate è un punto fondamentale del ciclo vitale di questo batterio che in ambiente asciutto non vive.
Il microorganismo vive solitamente nell'acqua ed è facilmente distrutto dalla luce o da temperature superiori a 20° ecco perchè è una malattia tipicamente primaverile e autunnale, è consigliabile quindi tenere il cane lontano dalle pozze di acqua stagnante in zone ombreggiate specialmente se nella zona sono presenti ratti.
I ratti sono portatori di malattia asintomatici per diversi anni.
Anche il cane in seguito alla guarigione dall'infezione può diventare portatori della malattia per un periodo e trasmetterla ad altri cani e all'uomo se non vengono osservate misure igieniche rigorose.
La malattia è occasionalmente fatale sia per il cane sia per l'uomo. 
Il batterio riesce a penetrare in una ferita o attraverso le mucose di animali e esseri umani.
Gli esseri umani e gli animali possono infettarsi attraverso il contatto con le urine contaminate (o altri fluidi del corpo, ad eccezione della saliva), con l'acqua o con il suolo umido circostante. 
I batteri possono entrare nel corpo attraverso la pelle o le mucose (di occhi, naso o bocca), soprattutto se la superficie è lesionata da tagli, abrasioni o graffi. 
Anche l'acqua potabile contaminata può trasmettere l'infezione. 
Gli animali selvatici e domestici infetti possono continuare ad eliminare i batteri nell'ambiente in modo continuo o sporadico, per alcuni mesi fino a diversi anni.
Se un animale domestico è stato infettato, è molto probabile che sia entrato in contatto con le leptospire presenti nell'ambiente o con un animale infetto. 
Se un animale beve dell'acqua contaminata, o vi nuota o cammina dentro, può infettarsi. 
La fonte principale di leptospire sono topi e ratti, quindi le zone infestate da questi animali sono più a rischio di contagio, soprattutto se sono presenti fonti d'acqua come fossati e canali. 
I gatti e i furetti possono teoricamente contrarre la leptospirosi, ma questa eventualità in pratica è molto rara, perché sono specie naturalmente resistenti.



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I segni clinici di leptospirosi possono variare e sono aspecifici. 
A volte gli animali non mostrano alcun sintomo. 




Segni clinici comuni nei cani comprendono:
- febbre alta che in seguito può diminuire,
- gastroenterite con vomito e diarrea con e senza sangue,
- ittero, colorazione giallastra delle mucose e della cute, tipica della leptospirosi, dovuta ai danni al fegato che la malattia provoca,
- urine scure,
- dolori addominali, 
- rifiuto del cibo, 
- grave debolezza, 
- depressione, 

In genere gli animali giovani sono più colpiti rispetto agli animali più anziani. 
Se un cane presenta sintomi di questo tipo va fatto visitare immediatamente. 
Il tempo che intercorre tra l'esposizione ai batteri e lo sviluppo della malattia (incubazione) è di solito di 5-14 giorni, ma può essere più breve o superare i 30 giorni.
La leptospirosi è trattabile con comuni antibiotici; la somministrazione di liquidi per via endovenosa è essenziale per sostenere la funzione renale durante la fase acuta. 
Quanto prima si inizia la terapia, più rapidamente si ottiene la guarigione e minori sono i danni agli organi interni. 
Nelle forme più gravi la leptospirosi può essere mortale.

- Qual è il rischio contagiarsi dal proprio cane se è infetto?

Le normali attività quotidiane con il proprio cane non pongono un rischio elevato di contrarre la leptospirosi. 
I tipi di contatti che sono considerati ad alto rischio sono il contatto diretto o indiretto con urina, sangue e tessuti del cane infetto. 
Assistere una cagna infetta durante il parto è un'attività ad alto rischio per la trasmissione della leptospirosi, e richiede particolari precauzioni per evitare il contatto con i liquidi corporei.

In caso di contatti ad alto rischio con un cane infetto durante la fase attiva della malattia è opportuno informare il medico. 
Se sintomi comuni della malattia come febbre, dolori muscolari e mal di testa si verificano entro 3 settimane dopo un'esposizione ad alto rischio, si deve consultare il medico. 
È possibile eseguire un test per verificare se si è stati infettati.

- Come ci si può proteggere se il proprio cane ha la leptospirosi?

Il rischio di contrarre la leptospirosi da un cane nei casi normali è bassa. 
La modalità principale di trasmissione della leptospirosi dagli animali agli esseri umani è attraverso il contatto diretto o indiretto con tessuti di origine animale, organi o urine. 
È sempre opportuno rivolgersi al proprio veterinario e al medico se si è preoccupati di una possibile esposizione ad un animale infetto.

Non manipolare o entrare in contatto diretto con urina e sangue del cane infetto prima che abbia ricevuto un trattamento adeguato.
Se c’è bisogno di avere contatti con sangue o urine del cane infetto si devono indossare indumenti protettivi, come guanti e stivali.
Come regola generale, lavarsi sempre le mani dopo aver toccato il cane o oggetti che possono essere entrati in contatto con le sue urine.
Per pulire le superfici che possono essere state contaminate da urina di un animale infetto, è efficace l’uso di un detergente domestico antibatterico.
Si deve essere molto precisi nel somministrare al cane infetto tutte le medicine prescritte dal veterinario e nel portarlo alle visite di controllo.

- Come si può prevenire la leptospirosi nel cane?

I cani devono essere regolarmente vaccinati contro la leptospirosi, soprattutto se hanno contatto con zone potenzialmente infestate da topi e ratti.
Il vaccino non fornisce una protezione al 100%, perché ci sono numerosi ceppi (tipi) di leptospire, e il vaccino non fornisce immunità contro tutti i ceppi.
È importante continuare a vaccinare il cane, anche se ha avuto la leptospirosi, perché può ancora infettarsi con un ceppo diverso di leptospire.

Ora è disponibile un nuovo vaccino contro la leptospirosi che conferisce un’immunità di un anno, al contrario dei sei mesi dei vaccini precedenti.

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