Mustang

NAZIONE D'ORIGINE: USA
ATTITUDINI: cavallo da sella
ALTEZZA: da 137 cm a 152 cm
TESTA: grossolana e spesso montanina
COLLO: corto
MANTELLO: di ogni tipo
ZOCCOLI: molto duri
CARATTERE: coraggioso, indipendente, difficile da governare


Mustang associazione mammagatta


CARATTERISTICHE MORFOLOGICHE: Il Mustang è un cavallo selvatico di robusta costituzione. Non è elegante o di aspetto raffinato, ma ha una storia avventurosa, strettamente intrecciata a quella degli Stati Uniti d’America. Di colore vario, comprese molte sfumature insolite, ha un’altezza che varia dai 137 ai 152 centimetri
Il treno anteriore non è imponente a causa del collo corto e dei lunghi stinchi, ma la linea del dorso è accettabile.
Ha stinco rotondo, il profilo diritto e convesso tipico del Berbero, la groppa obliqua e la coda ben attaccata. Il corpo è appiattito con il tronco corto e stretto.
I colori del mantello più comune è il sauro e il baio, ma ne esistono esemplari di tutti i colori: possono avere il mantello degli Appaloosa, con o tipici “fiocchi di neve”, possono essere pezzati come i Paint Horse, ma anche palomini e buckskins (il comune isabella), e anche morelli.


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Cavallo originario degli Stati Uniti (California). Forte, resistente è intrattabile, indipendente e ribelle.

La parola inglese mustang (anche italianizzata in mustango) deriva dallo spagnolo mesteño (o mestengo come si dice in Messico), che significa non domato. 



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STORIA: I primi mustang discendono dai cavalli spagnoli portati in Messico nel 1500.
Alcuni dei cavalli sfuggirono o furono catturati dai nativi, e si diffusero rapidamente in tutta l'area dell'America nord-occidentale.
A partire dalla metà dell'Ottocento il patrimonio genetico dei mustang fu arricchito dal contributo dei cavalli dei pionieri (sfuggiti o liberati di proposito).
Molti fattori liberavano i propri cavalli d'inverno, perché pascolassero autonomamente, e ricatturavano loro o altri mustang quando, in primavera, ne avevano nuovamente bisogno.
Alcuni proprietari miglioravano i branchi locali sopprimendo gli stalloni dominanti e sostituendoli con soggetti di importazione.
Questi miglioramenti erano particolarmente efficaci nelle aree aride, in cui i branchi erano isolati e consanguinei nei periodi di siccità.
Nel 1900 si stima che il numero di cavalli inselvatichiti in Nord America fosse di circa un milione.
I mustang costituivano una risorsa, perché potevano essere catturati e usati o venduti (soprattutto per usi militari) o macellati, per ottenerne cibo utilizzato, più tardi, soprattutto per gli animali domestici. Venivano anche visti come un fastidio, per il fatto che competevano con il bestiame per i pascoli.
Dal 1900 la popolazione dei cavalli selvaggi si è ridotta drasticamente.
Oggi, le stime sul numero di mustang liberi sono comprese fra i 40.000 e i 100.000, e la metà è concentrata nel Nevada. Alcune centinaia di mustang liberi sopravvivono nell'Alberta e nella Columbia Britannica.
Attualmente, i mustang sono protetti negli USA nelle aree demaniali.
È vietato abbatterli o avvelenarli, e le pene per le violazioni sono severe.
Tuttavia, si dà per scontato che molti fattori continuino a farlo nelle zone più remote.


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