Thai
Il gatto Thai o siamese tradizionale è una delle razze più antiche e conosciute.
Rappresenta la morfologia tradizionale del gatto siamese, andata scomparendo a partire dagli anni '50 e '60 del Novecento, dove invece venne selezionato il Siamese Classico, per arrivare all'odierno Siamese dalle linee estreme.
La gabbia toracica è arrotondata.
Coda: lunga e affilata alla punta, ma spessa alla base.
Zampe: di medie proporzioni, ma con una robusta muscolatura ed un'ossatura solida.
Piedi ovali e compatti.
Testa: di taglia e forma media e ben proporzionata al corpo, tendenzialmente triangolare e smussata agli angoli.
Guance: abbastanza forti e più accentuate nel maschio.
Naso: non è corto, il profilo è diritto, con un leggero dislivello.
Il mento è forte e la fronte moderatamente convessa.
Orecchie: grandi, posizionate basse, larghe alla base e arrotondate in punta.
Occhi: più o meno profondamente azzurri, grandi, leggermente arrotondati (la forma ricorda quella del limone).
Mantello: corto, fitto e setoso.
Il colore delle punte dev'essere deciso, in contrasto con quello del mantello, che dev'essere il più chiaro possibile.
Il Thai è riconosciuto nei colori seal, blue, chocolate, lilac, red, cream, seal tortie point, blue tortie point (blu-crema point), chocolate tortie, lilac tortie.
Tutti questi colori sono ammessi anche nelle varietà tabby.
In esposizione, i soggetti strabici e quelli che presentano nodi alla coda vengono penalizzati.
Molto intelligente, chiacchierone, è anche chiamato il Gatto Parlante o Cane-Gatto per la fedeltà al quale si lega al suo umano eletto.
Sono gatti davvero molto intelligenti, sanno esprimere molto bene le loro opinioni e richiedere attenzioni o far comprendere le loro necessità.
Spesso impara ad essere portato al guinzaglio, ad andare in giro con il suo padrone anche in auto senza doverlo chiudere in un trasportino e a riportare oggetti e giochi come la pallina ed è molto bello/a da vedere.
Vive bene anche con altri animali, famiglie con o senza bambini, persone anziane, ha una meravigliosa personalità ed una grande intelligenza emotiva, che con gli anni maturerà sempre più.
Il Thai dimostra il suo affetto in modo molto espansivo: è sempre in braccio, oppure acciambellato su qualcuno o sulle spalle, da cui domina meglio ogni situazione.
La femmina è più "principessa" nel suo modo di ricercare le coccole, mentre il maschio è più viscerale, entrambi sono gatti giocherelloni e dinamici e molto coccoloni.
Il Thai è un gatto che vive molto bene in appartamento, al sicuro dai pericoli esterni.
Il thai proviene da 11 gatti che furono importati verso il 1870 in Gran Bretagna dall'antico Regno del Siam.
Dopo la prima guerra mondiale il gatto thai divenne uno dei gatti di razza più amati.
Erano tondeggianti, il corpo più robusto e "grezzo" rispetto ai siamesi.
Negli anni '50, la moda e gli allevatori spinsero a selezionare soggetti molto più longilinei ed eleganti fino ad arrivare ai siamesi estremi di oggi.
Ci furono sempre però delle persone che continuarono ad amare il siamese tradizionale anche se non gli era più concesso calcare le passerelle delle esposizioni feline.
Solo verso la fine degli anni '80 un piccolo gruppo di persone fece pressione presso un'influente associazione felina, il WCF, World Cat Federation, per il riconoscimento della razza.
La razza fu inizialmente denominata crème caramel ma il nome fu ben presto abbandonato prediligendo la denominazione Thai.
Il gatto fu chiamato thai da Thailandia, il nuovo nome dell'antico Regno del Siam.
Il gatto thai, il siamese tradizionale, ha certamente origine asiatica, ma non è stato possibile individuare la specie selvatica da cui discende.
L'introduzione del thai, allora siamese, in Europa è abbastanza recente: infatti, secondo alcune fonti dei gatti Siamesi furono esposti alla 1ª esposizione Felina tenutasi al Crystal Palace di Londra nel 1871, dove fu un vero insuccesso; vennero descritti, infatti, come un "innaturale incubo di gatto".
Nel 1880 il re del Siam, l'attuale Thailandia, regalò 2 coppie di siamesi a Owen Gould, console generale inglese a Bangkok, che le portò a Londra.
L'anno successivo i gatti fecero la loro apparizione ufficiale al London's Crystal Palace: al contrario della precedente apparizione questa fu un vero trionfo.
I gatti siamesi raggiunsero poi l'America nel 1890.
I siamesi si rivelarono piuttosto delicati di salute.
Inoltre, negli anni '20, quando i Siamesi divennero di "moda", gli allevatori per soddisfare le incessanti richieste sfornarono tanti, troppi gattini, e la bella razza si indebolì a causa dei ripetuti accoppiamenti tra consanguinei.
Con l'aggiungersi poi, negli anni '40 delle grandi guerre la razza rischiò l'estinzione.
Negli anni '50 le cose cambiarono: infatti la razza si modificò dando alla luce un nuovo standard del tutto diverso da quello precedente; ecco il 'nuovo' Siamese un corpo più snello, le orecchie più grandi, un muso più affilato.
Oggi si potrebbe definire "siamese moderno".
La selezione continuò, fino ad arrivare all'attuale Siamese, dalle linee affusolate, estremizzate.
Così si dimenticò il vecchio Siamese che dovette lasciare il nome alla nuova razza.
Nel 1988 fu fondato il WCF (World Cat Federation), la presidentessa Mrs Anneliese Hackmann durante una visita in Russia, vide che lì erano presenti molti siamesi con la morfologia del primo tipo di siamese, ormai per tutte le altre federazioni, decisamente fuori standard.
Decise di salvare il primo tipo di Siamese dall'estinzione, così in Russia per prima e poi in Europa censì questi antichi gatti rendendo loro i capostipiti di una nuova razza e diede loro il nome di Thai, come l'odierna terra di Siam che oggi si chiama Thailandia, il riconoscimento ufficiale è avvenuto in Russia nel 1990.
L'obbiettivo del Thai in WCF è il primo tipo di siamese, di fine 1800 e fino agli Anni '40 del Novecento.
Di fatto, questi gatti siamesi, rinunciarono alla loro genealogia da siamesi per ripartire come Thai, per salvarsi dall'estinzione.
In Italia alla fine degli anni '90 dello scorso secolo, si stava facendo un percorso parallelo, dove erano stati scelti dei gatti colourpoint, dalla morfologia simile ai primi siamesi e che vennero chiamati Creme Caramel.
Quando in Italia, nel 1998 nelle expo WCF arrivarono dalla Russia e dalla Germania i primi Thai, il Creme Caramel venne messo da parte, per continuare il percorso solo con la razza Thai.
Da allora alcuni allevatori si sono impegnati a ricostruire nuove generazioni di Thai, perché questo meraviglioso gatto non andasse perduto.
Il 21 gennaio 2010, tre anni dopo essere stata introdotta come "razza preliminare", anche la TICA (The International Cat Association) annuncia l'avanzamento della razza e riconosce il siamese tradizionale con il nome: Thai.
Altri circuiti felini, come FIFe e CFA, non riconoscono il THAI come razza a sé.
L'obbiettivo del Thai è il Siamese tradizionale, così come era quando arrivò in Europa nei primi del 1900, fino alla seconda guerra mondiale.
Di aspetto moderato e mai tozzo, ha un'inconfondibile eleganza tonica ed armoniosa.
Il Thai non deve essere frutto di ibridazioni, è importante che non ricordi né un gatto dalle fattezze europee, né un siamese moderno.
Rappresenta la morfologia tradizionale del gatto siamese, andata scomparendo a partire dagli anni '50 e '60 del Novecento, dove invece venne selezionato il Siamese Classico, per arrivare all'odierno Siamese dalle linee estreme.
STANDARD:
Corpo: il Thai è un gatto di media taglia, robusto e muscoloso, non troppo allungato ma neppure massiccio, che può essere classificato come semiforeign.La gabbia toracica è arrotondata.
Coda: lunga e affilata alla punta, ma spessa alla base.
Zampe: di medie proporzioni, ma con una robusta muscolatura ed un'ossatura solida.
Piedi ovali e compatti.
Testa: di taglia e forma media e ben proporzionata al corpo, tendenzialmente triangolare e smussata agli angoli.
Guance: abbastanza forti e più accentuate nel maschio.
Naso: non è corto, il profilo è diritto, con un leggero dislivello.
Il mento è forte e la fronte moderatamente convessa.
Orecchie: grandi, posizionate basse, larghe alla base e arrotondate in punta.
Occhi: più o meno profondamente azzurri, grandi, leggermente arrotondati (la forma ricorda quella del limone).
Mantello: corto, fitto e setoso.
Il colore delle punte dev'essere deciso, in contrasto con quello del mantello, che dev'essere il più chiaro possibile.
SELEZIONE E COLORI:
Russia, Germania e Stati Uniti furono i promotori della sua selezione e del suo riconoscimento: gli venne nuovamente attribuito uno standard e, nel 1998, una nuova identità: Thai, come Thailandia, il nome nuovo e moderno dell'antico Siam.Il Thai è riconosciuto nei colori seal, blue, chocolate, lilac, red, cream, seal tortie point, blue tortie point (blu-crema point), chocolate tortie, lilac tortie.
Tutti questi colori sono ammessi anche nelle varietà tabby.
In esposizione, i soggetti strabici e quelli che presentano nodi alla coda vengono penalizzati.
ACCOPPIAMENTI PERMESSI:
Non sono permessi accoppiamenti con altre razze.CARATTERE:
Il gatto Thai è un gatto dolce e affettuoso; si lega in modo particolare ad un membro della famiglia, talvolta diventando possessivo e morboso.Molto intelligente, chiacchierone, è anche chiamato il Gatto Parlante o Cane-Gatto per la fedeltà al quale si lega al suo umano eletto.
Sono gatti davvero molto intelligenti, sanno esprimere molto bene le loro opinioni e richiedere attenzioni o far comprendere le loro necessità.
Spesso impara ad essere portato al guinzaglio, ad andare in giro con il suo padrone anche in auto senza doverlo chiudere in un trasportino e a riportare oggetti e giochi come la pallina ed è molto bello/a da vedere.
Vive bene anche con altri animali, famiglie con o senza bambini, persone anziane, ha una meravigliosa personalità ed una grande intelligenza emotiva, che con gli anni maturerà sempre più.
Il Thai dimostra il suo affetto in modo molto espansivo: è sempre in braccio, oppure acciambellato su qualcuno o sulle spalle, da cui domina meglio ogni situazione.
La femmina è più "principessa" nel suo modo di ricercare le coccole, mentre il maschio è più viscerale, entrambi sono gatti giocherelloni e dinamici e molto coccoloni.
Il Thai è un gatto che vive molto bene in appartamento, al sicuro dai pericoli esterni.
Il thai proviene da 11 gatti che furono importati verso il 1870 in Gran Bretagna dall'antico Regno del Siam.
Dopo la prima guerra mondiale il gatto thai divenne uno dei gatti di razza più amati.
Erano tondeggianti, il corpo più robusto e "grezzo" rispetto ai siamesi.
Negli anni '50, la moda e gli allevatori spinsero a selezionare soggetti molto più longilinei ed eleganti fino ad arrivare ai siamesi estremi di oggi.
Ci furono sempre però delle persone che continuarono ad amare il siamese tradizionale anche se non gli era più concesso calcare le passerelle delle esposizioni feline.
Solo verso la fine degli anni '80 un piccolo gruppo di persone fece pressione presso un'influente associazione felina, il WCF, World Cat Federation, per il riconoscimento della razza.
La razza fu inizialmente denominata crème caramel ma il nome fu ben presto abbandonato prediligendo la denominazione Thai.
Il gatto fu chiamato thai da Thailandia, il nuovo nome dell'antico Regno del Siam.
Il gatto thai, il siamese tradizionale, ha certamente origine asiatica, ma non è stato possibile individuare la specie selvatica da cui discende.
L'introduzione del thai, allora siamese, in Europa è abbastanza recente: infatti, secondo alcune fonti dei gatti Siamesi furono esposti alla 1ª esposizione Felina tenutasi al Crystal Palace di Londra nel 1871, dove fu un vero insuccesso; vennero descritti, infatti, come un "innaturale incubo di gatto".
Nel 1880 il re del Siam, l'attuale Thailandia, regalò 2 coppie di siamesi a Owen Gould, console generale inglese a Bangkok, che le portò a Londra.
L'anno successivo i gatti fecero la loro apparizione ufficiale al London's Crystal Palace: al contrario della precedente apparizione questa fu un vero trionfo.
I gatti siamesi raggiunsero poi l'America nel 1890.
I siamesi si rivelarono piuttosto delicati di salute.
Inoltre, negli anni '20, quando i Siamesi divennero di "moda", gli allevatori per soddisfare le incessanti richieste sfornarono tanti, troppi gattini, e la bella razza si indebolì a causa dei ripetuti accoppiamenti tra consanguinei.
Con l'aggiungersi poi, negli anni '40 delle grandi guerre la razza rischiò l'estinzione.
Negli anni '50 le cose cambiarono: infatti la razza si modificò dando alla luce un nuovo standard del tutto diverso da quello precedente; ecco il 'nuovo' Siamese un corpo più snello, le orecchie più grandi, un muso più affilato.
Oggi si potrebbe definire "siamese moderno".
La selezione continuò, fino ad arrivare all'attuale Siamese, dalle linee affusolate, estremizzate.
Così si dimenticò il vecchio Siamese che dovette lasciare il nome alla nuova razza.
Nel 1988 fu fondato il WCF (World Cat Federation), la presidentessa Mrs Anneliese Hackmann durante una visita in Russia, vide che lì erano presenti molti siamesi con la morfologia del primo tipo di siamese, ormai per tutte le altre federazioni, decisamente fuori standard.
Decise di salvare il primo tipo di Siamese dall'estinzione, così in Russia per prima e poi in Europa censì questi antichi gatti rendendo loro i capostipiti di una nuova razza e diede loro il nome di Thai, come l'odierna terra di Siam che oggi si chiama Thailandia, il riconoscimento ufficiale è avvenuto in Russia nel 1990.
L'obbiettivo del Thai in WCF è il primo tipo di siamese, di fine 1800 e fino agli Anni '40 del Novecento.
Di fatto, questi gatti siamesi, rinunciarono alla loro genealogia da siamesi per ripartire come Thai, per salvarsi dall'estinzione.
In Italia alla fine degli anni '90 dello scorso secolo, si stava facendo un percorso parallelo, dove erano stati scelti dei gatti colourpoint, dalla morfologia simile ai primi siamesi e che vennero chiamati Creme Caramel.
Quando in Italia, nel 1998 nelle expo WCF arrivarono dalla Russia e dalla Germania i primi Thai, il Creme Caramel venne messo da parte, per continuare il percorso solo con la razza Thai.
Da allora alcuni allevatori si sono impegnati a ricostruire nuove generazioni di Thai, perché questo meraviglioso gatto non andasse perduto.
Il 21 gennaio 2010, tre anni dopo essere stata introdotta come "razza preliminare", anche la TICA (The International Cat Association) annuncia l'avanzamento della razza e riconosce il siamese tradizionale con il nome: Thai.
Altri circuiti felini, come FIFe e CFA, non riconoscono il THAI come razza a sé.
L'obbiettivo del Thai è il Siamese tradizionale, così come era quando arrivò in Europa nei primi del 1900, fino alla seconda guerra mondiale.
Di aspetto moderato e mai tozzo, ha un'inconfondibile eleganza tonica ed armoniosa.
Il Thai non deve essere frutto di ibridazioni, è importante che non ricordi né un gatto dalle fattezze europee, né un siamese moderno.