Il coniglio
Con il termine coniglio si definisce un gruppo di animali appartenente alla famiglia dei leporidi, anche se il termine viene spesso usato per indicare la specie coniglio europeo (Oryctolagus cuniculus il coniglio selvatico europeo).
Si distinguono dalle lepri per varie caratteristiche: ad esempio, appena nati i piccoli conigli sono privi di pelo, hanno gli occhi chiusi e sostanzialmente dipendono in modo totale dai genitori.
I conigli, insieme alle Lepri (Genere Lepus), ai Pika (Famiglia Ochotonidae, Genere Ochotona) ed ai conigli dalla coda bianca (Genere Sylvilagus), appartengono all’ordine dei Lagomorfi in quanto presentano un secondo paio di denti incisivi nella mascella superiore, i cosiddetti “denti a piolo”, “denti da lupo” o dagli anglosassoni “peg teeth”.
Classe: Mammiferi
Ordine: Lagomorfi
Famiglia: Leporidi
Genere: Oryctolagus
Specie: Oryctolagus cuniculus
Il coniglio rappresenta un eccellente animale da compagnia.
Ha un carattere sociale, non ama la solitudine pertanto cerca spontaneamente la compagnia delle persone e può stabilire un forte legame affettivo con chi se ne prende cura purché non rimanga costantemente rinchiuso in una gabbia e abbia la possibilità di uscire regolarmente.
Può essere educato ad utilizzare la cassetta per i bisogni, anche se a volte si dimostra meno preciso e affidabile di un gatto.
Esistono numerose razze (quelle riconosciute sono più di 60) che variano notevolmente per taglia, struttura delle orecchie, colorazione, tipo di pelo, forma del cranio.
Si va dalle razze giganti come il gigante fiammingo che può superare gli 8 kg, al nano olandese che pesa meno di 1 kg.
Tutte appartengono però alla stessa specie.
I conigli venduti come animali da compagnia sono in genere incroci di varie razze di piccola taglia.
Ogni coniglio, indipendentemente dalla razza, può rappresentare un ottimo compagno di casa.
I soggetti più selezionati sono anzi più facilmente portatori di difetti genetici.
Già i Fenici ne apprezzavano le carni e chiamavano la Spagna “Terra dei conigli” (i-shepan-im, da cui il nome poi latinizzato in Hispania).
Gli antichi Romani ne iniziarono l’allevamento e anche, involontariamente, la diffusione, a causa di alcune fughe e dall’adattamento in natura in ambienti diversi da quelli originali. Furono i monaci medievali che iniziarono il vero e proprio processo di addomesticamento iniziando ad operare una selezione in base alle caratteristiche di docilità (adattamento alla cattività) e funzionali (taglia e tipo di mantello).
Oggi esistono numerose razze di conigli che variano in funzione del colore del mantello, struttura delle orecchie, tipo di pelliccia, forma del cranio e taglia.
Il potenziale di vita è considerato di 15 anni.
Il coniglio è una preda in natura, è sempre vigile e pronto a rapide fughe e tutto il suo organismo si è sviluppato per ottimizzare queste caratteristiche.
La muscolatura, soprattutto degli arti posteriori, è molto sviluppata e potente mentre l’apparato scheletrico è molto più leggero il che predispone a facili fratture.
Le zampe anteriori posseggono 5 dita mentre quelle posteriori solo 4 provviste di unghie non retrattili, sprovvisti di cuscinetti plantari: la loro superficie inferiore è protetta da un folto rivestimento di pelo.
La cute, protetta dalla folta pelliccia, è molto sottile e delicata, ed è priva di ghiandole sudoripare; essendo incapace di sudare il coniglio tollera male le alte temperature.
La bocca del coniglio è molto stretta ed il labbro superiore è diviso da un solco che continua, dividendosi, nelle narici, da qui il detto “labbro leporino”.
I denti sono in numero di 28, gli incisivi sono separati dai premolari da uno spazio chiamato diastema.
Tutti i denti sono definiti ipsodonti e si accrescono per tutta la vita del coniglio circa 10-12 cm per anno.
La loro lunghezza resta in realtà costante perché l’allungamento viene controbilanciato dal consumo causato dalla masticazione di alimenti ricchi di fibra, quali erba, fieno, vegetali fibrosi.
Se l’alimentazione invece non è corretta, ed è ricca di alimenti energetici e poco abrasivi (semi, cereali, carboidrati) si determina una grave patologia a carico dei denti, detta malocclusione.
I conigli possono respirare solo attraverso le narici, la frequenza respiratoria è di circa 30-60 respiri al minuto, quella cardiaca di 180-250 battiti al minuto.
Una particolarità è il movimento delle narici (“twitching” degli anglosassoni) che ha una frequenza di circa 20-120 movimenti al minuto ma che si può fermare quando il coniglio è completamente rilassato.
La cavità addominale è molto grande rispetto a quella toracica per contenere l’apparato gastro-enterico.
Per il corretto funzionamento dell’intestino è di fondamentale importanza che l’alimento contenga molta fibra (che si trova nell’erba, nel fieno e nelle verdure).
La fibra, infatti, stimola la motilità intestinale e permette lo sviluppo di batteri benefici.
Se la fibra è insufficiente, si possono avere problemi di rallentamento della motilità intestinale (e quindi un blocco o stasi) o lo sviluppo di batteri pericolosi, e quindi diarrea e anche morte.
Anche i carboidrati sono dannosi per la salute dei conigli, perché permettono lo sviluppo intestinale di batteri pericolosi per la salute; pertanto a questi animali non devono essere somministrati alimenti quali dolciumi, biscotti, pane, fioccati, ecc.
Alternate alle normali feci dure, che vengono abbandonate in giro, i conigli producono un altro tipo di feci, dette ciecotrofo, che mangiano direttamente dall’ano appena emesse.
Questo tipo di feci, più tenere e umide delle feci normali, e coperte di muco, sono ricche delle sostanze nutritive prodotte dalla flora batterica intestinale (coprofagia).
Parametri vitali del coniglio:
38,5°- 40°
30-60 respiri/min.
180-300 battiti/min.
Questi dati possono variare a seconda: dell'età, dimensione, razza, allenamento, e grado di stress dell'animale al momento dell'esame.
Le femmine raggiungono la maturità sessuale intorno a 4-5 mesi di età le razze più piccole, mentre per le più grandi si arriva sino agli 8 mesi.
La gravidanza ha una lunghezza di 30-33 giorni giorni con un range di 29-35 a seconda delle razze possono avere da 4 a 8 cucciolate l'anno, vengono concepiti da 4 a 12 piccoli per cucciolata, partoriti solitamente al mattino presto.
Le coniglie non hanno un vero e proprio ciclo estrale, bensì un periodo di recettività di 7-10 giorni, in cui sono fertili ed accettano il maschio, seguito da un periodo di non recettività di 1-2 giorni, in cui si sviluppano nuovi follicoli.
L’ovulazione è indotta dall’accoppiamento, ma può verificarsi anche per altri stimoli, in assenza del maschio.
Se l’accoppiamento non è fecondo o se la coniglia ovula senza essersi accoppiata si può verificare una pseudogravidanza, o falsa gravidanza, della durata di circa 18 giorni, con ingrossamento delle mammelle e formazione del nido.
La coniglia gravida deve essere separata dal maschio o da altri conigli; nella sua gabbia deve essere posta una casetta nido imbottita di paglia, fieno o stracci.
Prima del parto la futura madre prepara il nido strappandosi del pelo con cui imbottisce il nido.
Questo fenomeno è molto importante per la sopravvivenza della nidiata: sono, infatti, dei feromoni presenti nel pelo del nido che attireranno la madre verso i piccoli e la spingeranno a fornire loro le cure di cui hanno bisogno.
I piccoli nati sono completamente inetti, nudi, ciechi e con le orecchie chiuse.
Dopo il parto, il nido con i piccoli non deve essere toccato, e la coniglia va disturbata meno possibile, altrimenti si può verificare l’abbandono della cucciolata.
Il cannibalismo è raro, se la famigliola non viene disturbata.
La coniglia non resta nel nido con i piccoli, al contrario di quanto fanno le gatte; allatta i piccoli solo una o due volte al giorno e resta pochissimo tempo nel nido (circa 5 minuti); questo comportamento è del tutto normale e non va scambiato con una scarsa attenzione nei confronti dei piccoli.
Per capire se i piccoli sono adeguatamente accuditi, basta osservarli: devono avere la pelle rosa e liscia, e se sfiorati scattano come molle.
Se invece la pelle ha un colore scuro e un aspetto raggrinzito, significa che ci sono dei problemi.
I piccoli nascono completamente ciechi, sordi, senza pelo. L’allattamento dura solo alcuni minuti una o due volte al giorno ma in questi brevi periodi i piccoli riescono ad assumere una quantità di latte, molto nutriente, pari a circa il 20% del loro peso.
I piccoli escono dal nido a circa 2-3 settimane e sono completamente svezzati a circa 7 settimane di età.
I piccoli iniziano a consumare cibo solido intorno alle tre settimane di età, e sono svezzati a 4 – 6 settimane.
Inizialmente si lascia loro a disposizione del fieno e del pellet, e gradualmente si introducono erba e/o verdure.
Per una buona socializzazione non è bene togliere i piccoli alla madre prima delle sei settimane, mentre otto settimane è l’età ideale per darli in adozione.
Se si attende più a lungo si possono avere problemi di gravidanze indesiderate.
Per prevenire tumori uterini frequentissimi sopra i cinque anni di età e altre gravi patologie uterine in questa specie è consigliabile che le femmine vengano sterilizzate preferibilmente a 6-12 mesi di età.
La sterilizzazione consiste in un intervento chirurgico che rende l’animale incapace di riprodursi; a questo scopo nel maschio si asportano i testicoli e nella femmina l’utero e le ovaie.
Con la sterilizzazione inoltre cessa l’effetto degli ormoni sessuali sul cervello, in modo che viene eliminata la loro influenza sul comportamento.
I conigli sterilizzati tendono a sporcare meno fuori dalla cassetta, perché sentono meno lo stimolo a marcare il territorio con l’urina e le feci.
I maschi smettono di montare i piedi o le mani del proprietario, e le femmine non vanno incontro alla pseudogravidanza.
In generale, i conigli sterilizzati, sia maschi che femmine, sono più socievoli e docili, meno frustrati ed aggressivi.
Tramite le ghiandole poste sotto il mento e vicino all’ano marcano sia il territorio sia gli altri conigli, comportamento manifestato più frequentemente dagli individui dominanti.
I diversi conigli del gruppo si riconoscono tramite l’olfatto, e gli individui estranei, il cui odore non viene riconosciuto, vengono scacciati.
Il coniglio di casa mantiene questo comportamento: marca il territorio con il suo odore, in modo da renderlo “familiare”, e ricavarne quindi un senso di sicurezza.
I conigli marcano in modo molto efficace anche con l’urina, come i gatti; questa fastidiosa abitudine viene eliminata con la sterilizzazione.
I conigli selvatici, tranne quelli del gruppo coda di cotone, hanno l'abitudine di vivere in gallerie scavate nel terreno, soprattutto le femmine, scavano nel terreno profonde e complesse tane sotterranee, composte da diverse camere e provviste di numerosi ingressi.
Le tane sono spesso costruite al limite di zone boscose che bordano prati o campi coltivati.
L’abilità di scavare tane permette ai conigli non solo di sfuggire ai predatori e di tenere i piccoli al sicuro, ma anche di mettersi al riparo dalle condizioni atmosferiche avverse.
I conigli passano la giornata al sicuro dentro le tane, ed escono soprattutto al crepuscolo e all'alba, in cerca di cibo.
Si nutrono di erbe, foglie, germogli, radici e in inverno, quando il cibo scarseggia, anche della corteccia degli alberi.
Sopperiscono ad una dieta relativamente povera dal punto di vista nutritivo con la coprofagia (l’assunzione delle proprie feci), che permette una più efficace utilizzazione dell’alimento sfruttando la digestione della fibra da parte della flora intestinale.
I conigli assumono particolari comportamenti quando per esempio vogliono riposare; sono infatti soliti distendersi, oppure assumere una posizione "a palla", cioè piegando in dentro le zampe anteriori, stando in sostanza semidistesi.
Difficilmente i conigli recano disturbi, anche in base al loro comportamento, proprio per la loro indole pacifica.
Per antonomasia, si sa però che il coniglio è l'animale più pauroso, infatti, a meno che non siano coscienti di trovarsi in un luogo familiare e protetto, potrebbero spaventarsi anche per il minimo rumore, stando sempre sull'attenti.
Pur disponendo di un proprio verso, il coniglio lo utilizza molto raramente, specialmente in presenza di esseri umani, e comunica con il linguaggio del corpo.
Può emettere un verso simile a un "gu gu", con tonalità molto bassa e gutturale, quando è felice o vuole giocare, e molto spesso viene emesso in fase di corteggiamento.
Il verso dello Zigare, invece, lo si sente raramente e viene emesso dal coniglio solo in particolari casi di terrore e/o dolore, ed assomiglia a un fischio acuto e lacerante.
Per ciò che concerne invece il loro linguaggio del corpo, oltre a usare movimenti evidenti (ad esempio quando battono forte le zampe posteriori sul terreno), emettono dei suoni non considerabili versi, come soffiare o sbattere i denti.
L'udito permette loro di avvertire e interpretare le vibrazioni a notevole distanza.
I conigli sono erbivori, e in natura consumano una dieta ricca di fibra e povera di carboidrati e di grassi: erba, piante di campo, foglie, germogli.
La fibra è indispensabile al benessere del coniglio: stimola la motilità intestinale e favorisce lo sviluppo di una flora batterica benefica che protegge dalle infezioni intestinali e quindi da problemi di diarrea; permette un adeguato consumo dei denti prevenendo i problemi di malocclusione, lo tiene impegnato perché richiede una masticazione prolungata, impedendogli di annoiarsi e sviluppare problemi di comportamento.
Inoltre previene l’obesità, che causa molti problemi di salute e accorcia la vita del coniglio.
La base dell’alimentazione deve essere rappresentata dal fieno, che deve essere sempre disponibile in quantità illimitata: apporta al coniglio tutti gli elementi nutritivi di cui ha necessità ed è ricco di fibra.
Il fieno deve essere fresco e pulito; va scartato se sono presenti muffe.
Il fieno fresco è di colore verde, di odore aromatico e privo di polvere.
Il fieno più adatto ai conigli è quello di erbe miste (fieno di prato polifita); il fieno di erba medica, al contrario, è eccessivamente ricco di calcio e può causare problemi nei conigli che hanno terminato l’accrescimento.
L’erba fresca costituisce l’alimento ideale dei conigli, quello che consumano in natura.
Apporta gli stessi benefici del fieno, e garantisce un consumo dei denti anche maggiore.
Se possibile, si deve permettere al coniglio di brucare liberamente da un prato o un giardino: ciò gli consente anche di fare attività fisica e di godere dei benefici del sole.
In tal caso occorre prendere ogni precauzione per evitare la fuga e l’attacco da parte di altri animali quali cani o gatti.
In alterativa, l’erba può essere raccolta e messa nella gabbia dell’animale, avendo l’accortezza di eliminarla prima che appassisca e fermenti.
L’erba secca invece non dà nessun problema.
L’erba destinata all’alimentazione del coniglio non deve essere stata contaminata da nessuna sostanza chimica (antiparassitari, diserbanti, scarichi delle automobili).
Verdure fresche e pulite possono costituire una buona integrazione alla dieta; tutte le verdure adatte all’alimentazione umana sono anche adatte al consumo da parte dei conigli.
È preferibile scegliere quelle più ricche di fibra e che richiedono maggiore masticazione: radicchio, insalata, carote, foglie di carota, coste, cicoria, broccoli, indivia, finocchio, sedano, ecc.
Si deve evitare l’insalata brasiliana, in quanto è particolarmente scarsa dal punto di vista nutritivo, le insalatine più tenere e le verdure ricche di acqua.
Il coniglio può avere a disposizione verdura fresca in quantità illimitata.
Il preconcetto che la verdura fresca causi al coniglio disturbi intestinali è del tutto infondato, salvo il caso di un cambio brusco di alimentazione in un animale che è sempre stato alimentato con cibi secchi; in tal caso l’introduzione dei vegetali deve avvenire con molta gradualità.
Il pellet è un mangime composto da cilindretti di fieno pressato; può rappresentare un’integrazione dell’alimentazione, soprattutto per soggetti in crescita o in riproduzione.
Non è tuttavia indispensabile per una corretta alimentazione.
Un buon pellet deve contenere almeno il 18% di fibra, e dare un apporto di calcio moderato.
Sono da evitare i pellet che contengono una dose di fibra insufficiente, o che sono composti di cereali.
Il pellet deve essere somministrato in quantità limitata, in genere 1-2 cucchiai al massimo per giorno.
In caso di obesità deve essere ridotto o anche eliminato.
Un’alimentazione naturale, basata su fieno, erba e verdure, non ha bisogno di alcuna integrazione di vitamine e minerali.
Alimenti controindicati:
Nella gabbia deve essere sempre presente un contenitore di acqua fresca e pulita.
I contenitori ideali sono gli abbeveratoi a goccia, che impediscono al coniglio di sporcare o rovesciare l’acqua.
L’abbeveratoio deve essere lavato tutti i giorni, e disinfettato almeno una volta la settimana; un paio di volte al giorno è opportuno controllare se funziona correttamente, perché questo tipo di contenitori a volte si blocca o perde svuotandosi completamente. Se i conigli hanno a disposizione molta verdura fresca in genere consumano poca acqua.
Questa operazione è particolarmente importante nelle razze a pelo lungo, e va condotta quotidianamente per evitare che il pelo si infeltrisca e formi dei nodi.
I nodi vanno eventualmente tagliati via, perché se vengono ingoiati dal coniglio durante la pulizia possono causare pericolosissime ostruzioni intestinali.
Anche se raramente e solo in caso di effettiva necessità, il coniglio può essere lavato, con l’accortezza di non fargli prendere freddo. La possibilità che accetti un bagno dipende dal carattere individuale: alcuni si lasciano lavare senza difficoltà, soprattutto se sono abituati da piccoli, per altri rappresenta un evento traumatico al quale reagiscono molto male.
In quest’ultimo caso è meglio non insistere, tanto più se si tratta di un coniglio che ha problemi di salute o difficoltà respiratoria: lo stress può anche causare un arresto cardiaco.
Per il bagno si può utilizzare uno shampoo delicato per bambini oppure un prodotto dermatologico specifico per gatti.
Lo shampoo deve essere accuratamente risciacquato, dopo di che si deve asciugare con cura il coniglio, prima frizionando con degli asciugamani e poi utilizzando l’asciugacapelli regolato al minimo. Durante la stagione calda può anche essere messo ad asciugare all’aperto.
Può capitare che, per vari motivi, il coniglio abbia la zona intorno all’ano sporca.
In tal caso lo si può lavare sostenendo il posteriore e mettendo la parte sporca sotto il rubinetto, facendo scorrere dell’acqua tiepida. Mentre una persona sostiene il coniglio, l’altra lava delicatamente sotto l’acqua corrente.
Il taglio delle unghie:
In genere i conigli che vivono in casa senza la possibilità di scavare hanno problemi di eccessiva crescita delle unghie, che devono essere periodicamente tagliate per evitare che si spezzino o crescano in direzioni anomale; l’operazione viene condotta utilizzando un piccolo tronchese per le unghie dei gatti, reperibile nei negozi per animali.
Nei conigli con le unghie non pigmentate si vede chiaramente la parte irrorata, di colore rosa, alla base dell’unghia, che non deve essere tagliata; nelle unghie colorate questa si distingue meno bene, per cui le prime volte fatevi mostrare dal veterinario fino a che punto si può tagliare senza danno.
Se per errore l’unghia viene accorciata troppo e sanguina, è sufficiente tenere premuta la parte alcuni minuti, finchè il sangue non coagula.
Come maneggiare il coniglio:
Saper afferrare un coniglio in modo corretto è molto importante per evitare di procurargli delle lesioni; i conigli hanno un apparato scheletrico delicato, che può facilmente fratturarsi o in seguito ad una caduta.
Anche la contrazione violenta dei muscoli del posteriore, se il coniglio si divincola, può provocare la frattura della colonna vertebrale.
Pertanto occorre porre molta cura a contenere il coniglio in modo sicuro e fermo, in modo che non cada e non si agiti violentemente.
Non si deve mai cercare di immobilizzare con la forza un coniglio che lotta e si divincola: se l’animale cerca di resistere violentemente perché non vuole essere afferrato deve essere immediatamente lasciato, e riavvicinato dopo un po’, quando si è calmato.
Funziona bene avvicinare il coniglio in modo calmo, usando un tono di voce rilassato, ed eventualmente coprirgli occhi e carezzarlo dolcemente.
Esistono diverse tecniche per sollevare in modo sicuro un coniglio. Un tipo di presa consiste nel far scivolare una mano sotto il torace afferrando saldamente gli arti anteriori, mentre l’altra mano afferra e sostiene gli arti posteriori.
Con gli arti ben immobilizzati, e il peso del corpo sostenuto da entrambe le mani, si appoggia la schiena del coniglio contro il proprio torace, con una presa sicura.
Un coniglio spaventato può tranquillizzarsi se si infila la sua testa sotto un braccio, in modo da coprirgli gli occhi.
E’ importante mantenere sempre intorno alle zampe una presa decisa, in modo da non farselo sfuggire nel caso compia movimenti improvvisi, e soprattutto non permettere alle zampe posteriori di scalciare.
I soggetti più spaventati e irrequieti possono, in caso di necessità, essere afferrati e sollevati dopo averli coperti e avvolti con un asciugamano.
Quando si ha a che fare con un coniglio spaventato si deve anche fare attenzione a non ricevere morsi, calci e graffi.
I bambini devono essere educati su come trattare il coniglio, evitando di afferrarlo e portarlo in giro come un giocattolo, soprattutto se si tratta di conigli di taglia nana o molto giovani, che sono spesso lasciati cadere in terra dai bambini, riportando fratture e lussazioni.
Si distinguono dalle lepri per varie caratteristiche: ad esempio, appena nati i piccoli conigli sono privi di pelo, hanno gli occhi chiusi e sostanzialmente dipendono in modo totale dai genitori.
I conigli, insieme alle Lepri (Genere Lepus), ai Pika (Famiglia Ochotonidae, Genere Ochotona) ed ai conigli dalla coda bianca (Genere Sylvilagus), appartengono all’ordine dei Lagomorfi in quanto presentano un secondo paio di denti incisivi nella mascella superiore, i cosiddetti “denti a piolo”, “denti da lupo” o dagli anglosassoni “peg teeth”.
Classe: Mammiferi
Ordine: Lagomorfi
Famiglia: Leporidi
Genere: Oryctolagus
Specie: Oryctolagus cuniculus
Il coniglio rappresenta un eccellente animale da compagnia.
Ha un carattere sociale, non ama la solitudine pertanto cerca spontaneamente la compagnia delle persone e può stabilire un forte legame affettivo con chi se ne prende cura purché non rimanga costantemente rinchiuso in una gabbia e abbia la possibilità di uscire regolarmente.
Può essere educato ad utilizzare la cassetta per i bisogni, anche se a volte si dimostra meno preciso e affidabile di un gatto.
Esistono numerose razze (quelle riconosciute sono più di 60) che variano notevolmente per taglia, struttura delle orecchie, colorazione, tipo di pelo, forma del cranio.
Si va dalle razze giganti come il gigante fiammingo che può superare gli 8 kg, al nano olandese che pesa meno di 1 kg.
Tutte appartengono però alla stessa specie.
I conigli venduti come animali da compagnia sono in genere incroci di varie razze di piccola taglia.
Ogni coniglio, indipendentemente dalla razza, può rappresentare un ottimo compagno di casa.
I soggetti più selezionati sono anzi più facilmente portatori di difetti genetici.
Storia:
Il coniglio è originario dell’Europa del Sud e dell’Africa settentrionale.Già i Fenici ne apprezzavano le carni e chiamavano la Spagna “Terra dei conigli” (i-shepan-im, da cui il nome poi latinizzato in Hispania).
Gli antichi Romani ne iniziarono l’allevamento e anche, involontariamente, la diffusione, a causa di alcune fughe e dall’adattamento in natura in ambienti diversi da quelli originali. Furono i monaci medievali che iniziarono il vero e proprio processo di addomesticamento iniziando ad operare una selezione in base alle caratteristiche di docilità (adattamento alla cattività) e funzionali (taglia e tipo di mantello).
Oggi esistono numerose razze di conigli che variano in funzione del colore del mantello, struttura delle orecchie, tipo di pelliccia, forma del cranio e taglia.
Anatomia:
La vita media dei conigli, se ben tenuti e correttamente alimentati, è di 9-10 anni, ma alcuni possono vivere più a lungo.Il potenziale di vita è considerato di 15 anni.
Il coniglio è una preda in natura, è sempre vigile e pronto a rapide fughe e tutto il suo organismo si è sviluppato per ottimizzare queste caratteristiche.
La muscolatura, soprattutto degli arti posteriori, è molto sviluppata e potente mentre l’apparato scheletrico è molto più leggero il che predispone a facili fratture.
Le zampe anteriori posseggono 5 dita mentre quelle posteriori solo 4 provviste di unghie non retrattili, sprovvisti di cuscinetti plantari: la loro superficie inferiore è protetta da un folto rivestimento di pelo.
La cute, protetta dalla folta pelliccia, è molto sottile e delicata, ed è priva di ghiandole sudoripare; essendo incapace di sudare il coniglio tollera male le alte temperature.
La bocca del coniglio è molto stretta ed il labbro superiore è diviso da un solco che continua, dividendosi, nelle narici, da qui il detto “labbro leporino”.
I denti sono in numero di 28, gli incisivi sono separati dai premolari da uno spazio chiamato diastema.
Tutti i denti sono definiti ipsodonti e si accrescono per tutta la vita del coniglio circa 10-12 cm per anno.
La loro lunghezza resta in realtà costante perché l’allungamento viene controbilanciato dal consumo causato dalla masticazione di alimenti ricchi di fibra, quali erba, fieno, vegetali fibrosi.
Se l’alimentazione invece non è corretta, ed è ricca di alimenti energetici e poco abrasivi (semi, cereali, carboidrati) si determina una grave patologia a carico dei denti, detta malocclusione.
I conigli possono respirare solo attraverso le narici, la frequenza respiratoria è di circa 30-60 respiri al minuto, quella cardiaca di 180-250 battiti al minuto.
Una particolarità è il movimento delle narici (“twitching” degli anglosassoni) che ha una frequenza di circa 20-120 movimenti al minuto ma che si può fermare quando il coniglio è completamente rilassato.
La cavità addominale è molto grande rispetto a quella toracica per contenere l’apparato gastro-enterico.
Per il corretto funzionamento dell’intestino è di fondamentale importanza che l’alimento contenga molta fibra (che si trova nell’erba, nel fieno e nelle verdure).
La fibra, infatti, stimola la motilità intestinale e permette lo sviluppo di batteri benefici.
Se la fibra è insufficiente, si possono avere problemi di rallentamento della motilità intestinale (e quindi un blocco o stasi) o lo sviluppo di batteri pericolosi, e quindi diarrea e anche morte.
Anche i carboidrati sono dannosi per la salute dei conigli, perché permettono lo sviluppo intestinale di batteri pericolosi per la salute; pertanto a questi animali non devono essere somministrati alimenti quali dolciumi, biscotti, pane, fioccati, ecc.
Alternate alle normali feci dure, che vengono abbandonate in giro, i conigli producono un altro tipo di feci, dette ciecotrofo, che mangiano direttamente dall’ano appena emesse.
Questo tipo di feci, più tenere e umide delle feci normali, e coperte di muco, sono ricche delle sostanze nutritive prodotte dalla flora batterica intestinale (coprofagia).
Parametri vitali del coniglio:
- Temperatura corporea:
38,5°- 40°
- Frequenza respiratoria:
30-60 respiri/min.
- Frequenza cardiaca:
180-300 battiti/min.
Questi dati possono variare a seconda: dell'età, dimensione, razza, allenamento, e grado di stress dell'animale al momento dell'esame.
Accoppiamento, riproduzione e sterilizzazione:
La maturità sessuale nel maschio avviene a circa 4-6 mesi di età a seconda della taglia, quando i testicoli si rendono evidenti nelle sacche scrotali prive di pelo localizzate cranialmente al pene, come nei marsupiali.Le femmine raggiungono la maturità sessuale intorno a 4-5 mesi di età le razze più piccole, mentre per le più grandi si arriva sino agli 8 mesi.
La gravidanza ha una lunghezza di 30-33 giorni giorni con un range di 29-35 a seconda delle razze possono avere da 4 a 8 cucciolate l'anno, vengono concepiti da 4 a 12 piccoli per cucciolata, partoriti solitamente al mattino presto.
Le coniglie non hanno un vero e proprio ciclo estrale, bensì un periodo di recettività di 7-10 giorni, in cui sono fertili ed accettano il maschio, seguito da un periodo di non recettività di 1-2 giorni, in cui si sviluppano nuovi follicoli.
L’ovulazione è indotta dall’accoppiamento, ma può verificarsi anche per altri stimoli, in assenza del maschio.
Se l’accoppiamento non è fecondo o se la coniglia ovula senza essersi accoppiata si può verificare una pseudogravidanza, o falsa gravidanza, della durata di circa 18 giorni, con ingrossamento delle mammelle e formazione del nido.
La coniglia gravida deve essere separata dal maschio o da altri conigli; nella sua gabbia deve essere posta una casetta nido imbottita di paglia, fieno o stracci.
Prima del parto la futura madre prepara il nido strappandosi del pelo con cui imbottisce il nido.
Questo fenomeno è molto importante per la sopravvivenza della nidiata: sono, infatti, dei feromoni presenti nel pelo del nido che attireranno la madre verso i piccoli e la spingeranno a fornire loro le cure di cui hanno bisogno.
I piccoli nati sono completamente inetti, nudi, ciechi e con le orecchie chiuse.
Dopo il parto, il nido con i piccoli non deve essere toccato, e la coniglia va disturbata meno possibile, altrimenti si può verificare l’abbandono della cucciolata.
Il cannibalismo è raro, se la famigliola non viene disturbata.
La coniglia non resta nel nido con i piccoli, al contrario di quanto fanno le gatte; allatta i piccoli solo una o due volte al giorno e resta pochissimo tempo nel nido (circa 5 minuti); questo comportamento è del tutto normale e non va scambiato con una scarsa attenzione nei confronti dei piccoli.
Per capire se i piccoli sono adeguatamente accuditi, basta osservarli: devono avere la pelle rosa e liscia, e se sfiorati scattano come molle.
Se invece la pelle ha un colore scuro e un aspetto raggrinzito, significa che ci sono dei problemi.
I piccoli nascono completamente ciechi, sordi, senza pelo. L’allattamento dura solo alcuni minuti una o due volte al giorno ma in questi brevi periodi i piccoli riescono ad assumere una quantità di latte, molto nutriente, pari a circa il 20% del loro peso.
I piccoli escono dal nido a circa 2-3 settimane e sono completamente svezzati a circa 7 settimane di età.
I piccoli iniziano a consumare cibo solido intorno alle tre settimane di età, e sono svezzati a 4 – 6 settimane.
Inizialmente si lascia loro a disposizione del fieno e del pellet, e gradualmente si introducono erba e/o verdure.
Per una buona socializzazione non è bene togliere i piccoli alla madre prima delle sei settimane, mentre otto settimane è l’età ideale per darli in adozione.
Se si attende più a lungo si possono avere problemi di gravidanze indesiderate.
Per prevenire tumori uterini frequentissimi sopra i cinque anni di età e altre gravi patologie uterine in questa specie è consigliabile che le femmine vengano sterilizzate preferibilmente a 6-12 mesi di età.
La sterilizzazione consiste in un intervento chirurgico che rende l’animale incapace di riprodursi; a questo scopo nel maschio si asportano i testicoli e nella femmina l’utero e le ovaie.
Con la sterilizzazione inoltre cessa l’effetto degli ormoni sessuali sul cervello, in modo che viene eliminata la loro influenza sul comportamento.
I conigli sterilizzati tendono a sporcare meno fuori dalla cassetta, perché sentono meno lo stimolo a marcare il territorio con l’urina e le feci.
I maschi smettono di montare i piedi o le mani del proprietario, e le femmine non vanno incontro alla pseudogravidanza.
In generale, i conigli sterilizzati, sia maschi che femmine, sono più socievoli e docili, meno frustrati ed aggressivi.
Comportamento e carattere:
I conigli sono di natura animali socievoli, gregari e gerarchici. Vivono in gruppi familiari, composti in media da 6-10 conigli, al cui intero si stabilisce una gerarchia: la femmina e il maschio dominanti comandano sugli altri individui.Tramite le ghiandole poste sotto il mento e vicino all’ano marcano sia il territorio sia gli altri conigli, comportamento manifestato più frequentemente dagli individui dominanti.
I diversi conigli del gruppo si riconoscono tramite l’olfatto, e gli individui estranei, il cui odore non viene riconosciuto, vengono scacciati.
Il coniglio di casa mantiene questo comportamento: marca il territorio con il suo odore, in modo da renderlo “familiare”, e ricavarne quindi un senso di sicurezza.
I conigli marcano in modo molto efficace anche con l’urina, come i gatti; questa fastidiosa abitudine viene eliminata con la sterilizzazione.
I conigli selvatici, tranne quelli del gruppo coda di cotone, hanno l'abitudine di vivere in gallerie scavate nel terreno, soprattutto le femmine, scavano nel terreno profonde e complesse tane sotterranee, composte da diverse camere e provviste di numerosi ingressi.
Le tane sono spesso costruite al limite di zone boscose che bordano prati o campi coltivati.
L’abilità di scavare tane permette ai conigli non solo di sfuggire ai predatori e di tenere i piccoli al sicuro, ma anche di mettersi al riparo dalle condizioni atmosferiche avverse.
I conigli passano la giornata al sicuro dentro le tane, ed escono soprattutto al crepuscolo e all'alba, in cerca di cibo.
Si nutrono di erbe, foglie, germogli, radici e in inverno, quando il cibo scarseggia, anche della corteccia degli alberi.
Sopperiscono ad una dieta relativamente povera dal punto di vista nutritivo con la coprofagia (l’assunzione delle proprie feci), che permette una più efficace utilizzazione dell’alimento sfruttando la digestione della fibra da parte della flora intestinale.
I conigli assumono particolari comportamenti quando per esempio vogliono riposare; sono infatti soliti distendersi, oppure assumere una posizione "a palla", cioè piegando in dentro le zampe anteriori, stando in sostanza semidistesi.
Difficilmente i conigli recano disturbi, anche in base al loro comportamento, proprio per la loro indole pacifica.
Per antonomasia, si sa però che il coniglio è l'animale più pauroso, infatti, a meno che non siano coscienti di trovarsi in un luogo familiare e protetto, potrebbero spaventarsi anche per il minimo rumore, stando sempre sull'attenti.
Pur disponendo di un proprio verso, il coniglio lo utilizza molto raramente, specialmente in presenza di esseri umani, e comunica con il linguaggio del corpo.
Può emettere un verso simile a un "gu gu", con tonalità molto bassa e gutturale, quando è felice o vuole giocare, e molto spesso viene emesso in fase di corteggiamento.
Il verso dello Zigare, invece, lo si sente raramente e viene emesso dal coniglio solo in particolari casi di terrore e/o dolore, ed assomiglia a un fischio acuto e lacerante.
Per ciò che concerne invece il loro linguaggio del corpo, oltre a usare movimenti evidenti (ad esempio quando battono forte le zampe posteriori sul terreno), emettono dei suoni non considerabili versi, come soffiare o sbattere i denti.
L'udito permette loro di avvertire e interpretare le vibrazioni a notevole distanza.
Alimentazione:
Una dieta corretta è fondamentale per la salute del coniglio: la stragrande maggioranza dei problemi di salute dei conigli da compagnia sono infatti causati da alimenti inappropriati.I conigli sono erbivori, e in natura consumano una dieta ricca di fibra e povera di carboidrati e di grassi: erba, piante di campo, foglie, germogli.
La fibra è indispensabile al benessere del coniglio: stimola la motilità intestinale e favorisce lo sviluppo di una flora batterica benefica che protegge dalle infezioni intestinali e quindi da problemi di diarrea; permette un adeguato consumo dei denti prevenendo i problemi di malocclusione, lo tiene impegnato perché richiede una masticazione prolungata, impedendogli di annoiarsi e sviluppare problemi di comportamento.
Inoltre previene l’obesità, che causa molti problemi di salute e accorcia la vita del coniglio.
La base dell’alimentazione deve essere rappresentata dal fieno, che deve essere sempre disponibile in quantità illimitata: apporta al coniglio tutti gli elementi nutritivi di cui ha necessità ed è ricco di fibra.
Il fieno deve essere fresco e pulito; va scartato se sono presenti muffe.
Il fieno fresco è di colore verde, di odore aromatico e privo di polvere.
Il fieno più adatto ai conigli è quello di erbe miste (fieno di prato polifita); il fieno di erba medica, al contrario, è eccessivamente ricco di calcio e può causare problemi nei conigli che hanno terminato l’accrescimento.
L’erba fresca costituisce l’alimento ideale dei conigli, quello che consumano in natura.
Apporta gli stessi benefici del fieno, e garantisce un consumo dei denti anche maggiore.
Se possibile, si deve permettere al coniglio di brucare liberamente da un prato o un giardino: ciò gli consente anche di fare attività fisica e di godere dei benefici del sole.
In tal caso occorre prendere ogni precauzione per evitare la fuga e l’attacco da parte di altri animali quali cani o gatti.
In alterativa, l’erba può essere raccolta e messa nella gabbia dell’animale, avendo l’accortezza di eliminarla prima che appassisca e fermenti.
L’erba secca invece non dà nessun problema.
L’erba destinata all’alimentazione del coniglio non deve essere stata contaminata da nessuna sostanza chimica (antiparassitari, diserbanti, scarichi delle automobili).
Verdure fresche e pulite possono costituire una buona integrazione alla dieta; tutte le verdure adatte all’alimentazione umana sono anche adatte al consumo da parte dei conigli.
È preferibile scegliere quelle più ricche di fibra e che richiedono maggiore masticazione: radicchio, insalata, carote, foglie di carota, coste, cicoria, broccoli, indivia, finocchio, sedano, ecc.
Si deve evitare l’insalata brasiliana, in quanto è particolarmente scarsa dal punto di vista nutritivo, le insalatine più tenere e le verdure ricche di acqua.
Il coniglio può avere a disposizione verdura fresca in quantità illimitata.
Il preconcetto che la verdura fresca causi al coniglio disturbi intestinali è del tutto infondato, salvo il caso di un cambio brusco di alimentazione in un animale che è sempre stato alimentato con cibi secchi; in tal caso l’introduzione dei vegetali deve avvenire con molta gradualità.
Il pellet è un mangime composto da cilindretti di fieno pressato; può rappresentare un’integrazione dell’alimentazione, soprattutto per soggetti in crescita o in riproduzione.
Non è tuttavia indispensabile per una corretta alimentazione.
Un buon pellet deve contenere almeno il 18% di fibra, e dare un apporto di calcio moderato.
Sono da evitare i pellet che contengono una dose di fibra insufficiente, o che sono composti di cereali.
Il pellet deve essere somministrato in quantità limitata, in genere 1-2 cucchiai al massimo per giorno.
In caso di obesità deve essere ridotto o anche eliminato.
Un’alimentazione naturale, basata su fieno, erba e verdure, non ha bisogno di alcuna integrazione di vitamine e minerali.
Alimenti controindicati:
- miscele di semi, cereali, mais, carrube, fiocchi di cereali,
- frutta secca,
- carboidrati (pane, grissini, biscotti) dolciumi, cioccolata,
- snack commerciali per roditori (caramelline allo yogurt, barrette di cereali, barrette di semi e melassa, ecc.),
- patate, avocado, parti verdi di patate, pomodoro e melanzana,
- nei conigli adulti, i vegetali molto ricchi di calcio come l’erba medica, il tarassaco e le piante aromatiche.
Nella gabbia deve essere sempre presente un contenitore di acqua fresca e pulita.
I contenitori ideali sono gli abbeveratoi a goccia, che impediscono al coniglio di sporcare o rovesciare l’acqua.
L’abbeveratoio deve essere lavato tutti i giorni, e disinfettato almeno una volta la settimana; un paio di volte al giorno è opportuno controllare se funziona correttamente, perché questo tipo di contenitori a volte si blocca o perde svuotandosi completamente. Se i conigli hanno a disposizione molta verdura fresca in genere consumano poca acqua.
Le cure:
Il coniglio è un animale molto pulito e non necessita di cure particolari.
Può essere utile spazzolare il mantello soprattutto durante la muta, quando vi è un abbondante ricambio della pelliccia per asportare il pelo morto.Questa operazione è particolarmente importante nelle razze a pelo lungo, e va condotta quotidianamente per evitare che il pelo si infeltrisca e formi dei nodi.
I nodi vanno eventualmente tagliati via, perché se vengono ingoiati dal coniglio durante la pulizia possono causare pericolosissime ostruzioni intestinali.
Anche se raramente e solo in caso di effettiva necessità, il coniglio può essere lavato, con l’accortezza di non fargli prendere freddo. La possibilità che accetti un bagno dipende dal carattere individuale: alcuni si lasciano lavare senza difficoltà, soprattutto se sono abituati da piccoli, per altri rappresenta un evento traumatico al quale reagiscono molto male.
In quest’ultimo caso è meglio non insistere, tanto più se si tratta di un coniglio che ha problemi di salute o difficoltà respiratoria: lo stress può anche causare un arresto cardiaco.
Per il bagno si può utilizzare uno shampoo delicato per bambini oppure un prodotto dermatologico specifico per gatti.
Lo shampoo deve essere accuratamente risciacquato, dopo di che si deve asciugare con cura il coniglio, prima frizionando con degli asciugamani e poi utilizzando l’asciugacapelli regolato al minimo. Durante la stagione calda può anche essere messo ad asciugare all’aperto.
Può capitare che, per vari motivi, il coniglio abbia la zona intorno all’ano sporca.
In tal caso lo si può lavare sostenendo il posteriore e mettendo la parte sporca sotto il rubinetto, facendo scorrere dell’acqua tiepida. Mentre una persona sostiene il coniglio, l’altra lava delicatamente sotto l’acqua corrente.
Il taglio delle unghie:
In genere i conigli che vivono in casa senza la possibilità di scavare hanno problemi di eccessiva crescita delle unghie, che devono essere periodicamente tagliate per evitare che si spezzino o crescano in direzioni anomale; l’operazione viene condotta utilizzando un piccolo tronchese per le unghie dei gatti, reperibile nei negozi per animali.
Nei conigli con le unghie non pigmentate si vede chiaramente la parte irrorata, di colore rosa, alla base dell’unghia, che non deve essere tagliata; nelle unghie colorate questa si distingue meno bene, per cui le prime volte fatevi mostrare dal veterinario fino a che punto si può tagliare senza danno.
Se per errore l’unghia viene accorciata troppo e sanguina, è sufficiente tenere premuta la parte alcuni minuti, finchè il sangue non coagula.
Come maneggiare il coniglio:
Saper afferrare un coniglio in modo corretto è molto importante per evitare di procurargli delle lesioni; i conigli hanno un apparato scheletrico delicato, che può facilmente fratturarsi o in seguito ad una caduta.
Anche la contrazione violenta dei muscoli del posteriore, se il coniglio si divincola, può provocare la frattura della colonna vertebrale.
Pertanto occorre porre molta cura a contenere il coniglio in modo sicuro e fermo, in modo che non cada e non si agiti violentemente.
Non si deve mai cercare di immobilizzare con la forza un coniglio che lotta e si divincola: se l’animale cerca di resistere violentemente perché non vuole essere afferrato deve essere immediatamente lasciato, e riavvicinato dopo un po’, quando si è calmato.
Funziona bene avvicinare il coniglio in modo calmo, usando un tono di voce rilassato, ed eventualmente coprirgli occhi e carezzarlo dolcemente.
Esistono diverse tecniche per sollevare in modo sicuro un coniglio. Un tipo di presa consiste nel far scivolare una mano sotto il torace afferrando saldamente gli arti anteriori, mentre l’altra mano afferra e sostiene gli arti posteriori.
Con gli arti ben immobilizzati, e il peso del corpo sostenuto da entrambe le mani, si appoggia la schiena del coniglio contro il proprio torace, con una presa sicura.
Un coniglio spaventato può tranquillizzarsi se si infila la sua testa sotto un braccio, in modo da coprirgli gli occhi.
E’ importante mantenere sempre intorno alle zampe una presa decisa, in modo da non farselo sfuggire nel caso compia movimenti improvvisi, e soprattutto non permettere alle zampe posteriori di scalciare.
I soggetti più spaventati e irrequieti possono, in caso di necessità, essere afferrati e sollevati dopo averli coperti e avvolti con un asciugamano.
Quando si ha a che fare con un coniglio spaventato si deve anche fare attenzione a non ricevere morsi, calci e graffi.
I bambini devono essere educati su come trattare il coniglio, evitando di afferrarlo e portarlo in giro come un giocattolo, soprattutto se si tratta di conigli di taglia nana o molto giovani, che sono spesso lasciati cadere in terra dai bambini, riportando fratture e lussazioni.