Piccolo levriero italiano

CLASSIFICAZIONE SUPERIORE: Canis lupus familiaris
GRUPPO: 10 Levrieri
SEZIONE: 3 Levrieri a pelo corto
NAZIONE: Italia
NOME ORIGINALE: Piccolo levriero italiano
TIPO DI CANI: da corsa

ALTEZZA AL GARRESE: da 32 cm a 38 cm
PESO: massimo 5 kg sia per i maschi che per le femmine.
COLORI AMMESSI: nero, grigio, ardesia, isabella.
VITA MEDIA: 12–15 anni
TEMPERAMENTO: Atletico, Agile, Socievole, Birichino, Intelligente, Affettuoso.


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STANDARD: Tronco: di pari lunghezza all'altezza al garrese.
Testa e muso: testa dolicocefala, lunga circa il 40% dell'altezza al garrese.
Cranio piatto con assi cranio-facciali paralleli. Muso appuntito con labbra sottili.
Tartufo: di pigmentazione scura, di preferenza nera.
Denti: regolarmente allineati e completi nel numero; chiusura a forbice.
Collo: con profilo superiore leggermente arcuato e di lunghezza pari a quella totale della testa.
Pelle: ben aderente in tutte le parti del corpo. Sottile.
Arti: sia i posteriori che gli anteriori devono essere in appiombo con ossatura leggera ma sempre ben proporzionata.
Spalla: con muscoli ben sviluppati ma poco obliqua.
Muscolatura: asciutta in tutto il corpo.
Linea superiore: retta con regione dorso-lombare arcuata.
Coda: inserita in basso. E' portata bassa e via via si ricurva.
Proporzioni: lunghezza testa uguale al 40% dell'altezza al garrese; altezza al garrese uguale alla lunghezza del tronco.
Pelo: di uguale lunghezza in tutto il corpo; sempre liscio e raso.


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ASPETTO GENERALE: Cane di piccola taglia, dolicomorfo, molto intelligente, affettuoso e di singolare vivacità d'andatura. Il suo tronco sta nel quadrato. Alcuni lo definiscono un modello di grazia e distinzione. Viene anche definito il cane "aerodinamico".

CARATTERE: Cane noto per la sua velocità e tempra. Su brevi distanze può raggiungere i 60 km/h di velocità. Visibilmente, a colpo d'occhio, sembra una razza molto fragile, a causa della sua leggera ossatura e costruzione; ma la sua fragilità è solo apparente perché non ha problemi né fisicamente parlando, né se si parla di carattere. Infatti si dimostra dignitoso e riflessivo nel comportamento. Ha un'innata volontà ad affezionarsi ad una persona in particolare, la quale non verrà mai più abbandonata dalle sue attenzioni. Si dimostra molto schivo con gli estranei e con gli altri animali. Una delle sue particolarità è il portare la coda spesso sotto le gambe, ma questo non deve essere considerato come un segno di sottomissione o di paura. La sua andatura è armonica ed elastica.
Particolarità: ci sono due razze molto simili, anche se sono di dimensioni maggiori: il "Greyhound" e lo "Sloughi".

DIFETTI RICORRENTI: prognatismo, enognatismo, assi cranio-facciali convergenti o divergenti, misure fuori standard, canna nasale concava o convessa, anurismo, speroni, monorchidismo, criptorchidismo.


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STORIA: Le origini del piccolo levriero italiano sono molto antiche: sono stati ritrovati scheletri fossili di cani molto simili all’attuale, risalenti a circa 5000 anni fa in Egitto, dove si ritiene che la razza abbia avuto origine. Dall’Egitto, all’antica Grecia e poi all’Italia il passo è breve: abbiamo testimonianze della presenza di levrieri di piccola taglia in rilievi, sculture e affreschi sia etruschi che romani, oltre che alcune testimonianze scritte.
Lo vediamo così attraversare il Medioevo (lo troviamo dipinto persino da Giotto) per poi approdare a quella che è stata probabilmente la sua età d’oro, vale a dire il Rinascimento, quando è stato ritratto da artisti come Michelangelo, e successivamente da molti altri pittori (ad esempio Giambattista Tiepolo); sappiamo inoltre che numerosi personaggi importanti della Storia, nonché dame illustri e letterati, hanno posseduto piccoli levrieri (Federico il Grande e Caterina II di Russia).
A giudicare dalle testimonianze, il piccolo levriero italiano è stato sempre allevato sia come cane da caccia che come cane da compagnia; la sua specialità erano la caccia al fagiano (che faceva alzare in volo) e alla lepre (che inseguiva).

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