Superpredatore

Un superpredatore (talvolta chiamato predatore alpha o alfa o predatore dominante) in zoologia è quel predatore che, una volta giunto all'età adulta, si trova in cima alla catena alimentare nel suo ambiente naturale. 
Solitamente i superpredatori sono animali carnivori che in un dato habitat non temono nessun'altra specie, a eccezione di un loro compagno più grande.
Non è necessario che sia di grandi dimensioni: in un ambiente dove è il gatto il carnivoro più grande, esso è il superpredatore di quell'ambiente.
L'uomo, superpredatore ultimo, non è preso in considerazione.
In generale, una specie di superpredatori si trova all'estremità di una lunga catena alimentare in cui gioca un ruolo cruciale nella regolazione degli equilibri dell'ecosistema.
Tuttavia, essa è ugualmente vittima dei numerosi inquinanti bioaccumulati durante la catena alimentare.
I superpredatori possono riscontrarsi all'interno delle classi di pesci, uccelli, rettili e mammiferi, che siano terrestri o marini.

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  • Mammiferi terrestri: giaguaro; leone; lupo; orso; puma; tigre.
  • Mammiferi marini: capodoglio; orca.
  • Rettili: coccodrillo; anaconda; pitone; varano di Komodo.
  • Pesci: elettroforo; squalo bianco; pesce martello maggiore; squalo tigre.
  • Uccelli: aquila; barbagianni; falco pellegrino; falco di Harris; gufo reale.
  • Insetti: formica scacciatrice.

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La predazione, in senso zoologico proprio, è l'uccisione e la consumazione di un altro organismo. 
Tuttavia, quest'ultimo include inevitabilmente batteri e parassiti, di cui anche il superpredatore è preda. 
Questo concetto ha la sua utilità per la spiegazione e la valutazione dei sistemi ecologici, così come in termini di biologia di conservazione della fauna e dell'ecologia del paesaggio, o addirittura nel campo del turismo responsabile e i paesi che lo incoraggiano, per i quali l'osservazione dei grandi animali, tra cui predatori e superpredatori, è diventata un'importante fonte di reddito.

Le prede sono fortemente terrorizzate dai superpredatori, e i cuccioli rientrano in questa categoria: il leone è il superpredatore del suo habitat naturale e, non appena conquista il posto di capobranco, uccide tutti i cuccioli e si accoppia con le femmine per avere subito cuccioli suoi. 
I metodi di caccia dei superpredatori non sono molto diversi dai tradizionali, ma per lo più utilizzano imboscate o agguati, avvicinandosi furtivamente alla preda senza essere visti. 
Molti cacciatori dominanti, inoltre, non cacciano, ma rubano le prede a carnivori più piccoli, mentre altri sono sia cacciatori che saprofagi.

Frequentemente i superpredatori sono animali sociali che vivono in branchi da cinque a trenta unità. 
Altri, invece, tendono a restare solitari e restano in compagnia di un loro simile solo se si tratta di cuccioli o di accoppiamento. 
Altri ancora si ritrovano a cacciare insieme solo per caso. 
Un esempio di quest'ultima abitudine sono i coccodrilli quando le prede migrano.


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Superpredatori preistorici
Sicuramente in passato sono vissuti svariati superpredatori, anche se si è ancora incerti sulle loro abitudini. 
Uno dei primi superpredatori nella storia della Terra fu l'Anomalocaris, un artropode marino primitivo vissuto nel periodo Cambriano (circa 505 milioni di anni fa); nella sua dieta rientravano sicuramente i trilobiti, a quell'epoca molto diffusi. 
A partire da circa 400 milioni di anni fa i principali superpredatori marini divennero gli squali, la cui egemonia fu messa in discussione dai mammiferi marini solo molto più tardi. 
Sulla terraferma si alternarono nel ruolo di superpredatori della loro epoca prima artropodi giganti (Arthropleura), poi anfibi e rettili come il dimetrodonte. 
Tra i dinosauri i principali superpredatori furono i grandi dinosauri carnivori, tra cui, a seconda delle epoche e dei luoghi, il celeberrimo tirannosauro, lo spinosauro, il giganotosauro ed altri ancora. 
Nel periodo Terziario i mammiferi divennero gli animali preminenti sul pianeta, sia nei mari, con la comparsa di cetacei come orche e capodogli, sia sulla terraferma, con lo smilodonte. 
Altri esempi di superpredatori di questo periodo sono tra gli squali il megalodonte, e tra gli uccelli i cosiddetti uccelli del terrore, tra cui i terribili Phorusrhacos, Gastornis e Titanis, uccelli non volatori alti fino a due metri, che riuscirono a imporsi come superpredatori nelle zone in cui vissero, in particolare il Sudamerica. 
Attualmente gli studiosi osservano gli animali odierni per rispondere ai misteri dei superpredatori preistorici.


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