Setter

Gruppo: 7 Cani da ferma
Sezione: 2 Cani da ferma britannici
Origine: Gran Bretagna
Altezza al garrese: maschi cm 56-63 femmine cm 54-60.
Peso ideale: maschi kg 25-30  femmine kg 20-25.


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Il setter è una razza canina; in particolare è un tipo di cane da caccia, usato sia da riporto che da punta per uccelli come quaglie, starne, beccaccini, beccacce, forcelli e fagiani. 
Un setter effettua la ricerca della preda in maniera silenziosa e, una volta trovata, si ferma davanti ad essa puntandola, assumendo la caratteristica ferma. 
Non a caso, i setter devono il loro nome proprio a questo comportamento, ossia fissare (in inglese to set) puntando con il muso la preda da cercare. 
La maggior parte dei setter nascono con una predisposizione naturale per la caccia; gli addestratori interessati a questo genere di cani gli fanno sviluppare ulteriormente fin da cuccioli quest'istinto. 
Ottimi cani da caccia, ma non solo, ultimamente sono sempre più diffusi come cani da compagnia.

I progenitori dei moderni setter nacquero probabilmente in Spagna nel XVI secolo come evoluzione degli Spaniel. 
Successivamente questi cani vennero esportati in Francia, ma soprattutto in Inghilterra, dove le razze si svilupparono fino ad arrivare alle varietà odierne di setter.

I setter hanno un pelo lungo e setoso e possiedono un carattere giocoso e socievole, sia verso gli uomini, sia verso i congeneri. Inoltre, consumano molta energia e richiedono esercizio per mantenerli attivi ed in forma.

La razza setter comprende le seguenti varietà:

  • setter inglese
  • setter scozzese (o setter gordon)
  • setter irlandese

English Setter 
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Il setter inglese è una razza canina originaria dell'Inghilterra, affinata intorno al 1808 da sir Edward Laverack (1798-1877) dopo un'accurata selezione a partire da vari ceppi genetici preesistenti in terra d'albione. 
In seguito la razza venne conservata e ne venne promossa la diffusione ad opera di sir Purcell Llewellin e di William Humphrey. È un cane molto dolce e mite, adatto sia alla compagnia ed eccellente per la caccia (sia da riporto che da ferma). 
Infatti il nome stesso deriva dalla predisposizione del cane di flettersi in vicinanza della preda.

Storia:
Le sue antiche origini risalgono addirittura al 1500, periodo in cui il conte Leicester adoperò il setter in battute di caccia. Successivamente, la sua particolare attitudine ad acquattarsi e strisciare in presenza della preda fu considerata una delle caratteristiche che interessarono Laverack a questa razza. Laverack, rimasto orfano a 14 anni, venne adottato da uno zio, ricco industriale di Manchester, che morendo, quattro anni dopo, gli lasciò in eredità un ingente patrimonio. 
Il giovane decise di abbandonare la carriera industriale, per la quale non si sentiva affatto portato, e si trasferì in campagna cominciando ad allevare cani. 
Nel 1825 acquistò dal reverendo Harrison una coppia di setters (Ponto e Old Moll), cui si aggiunsero poi altri due soggetti. 
Questi quattro esemplari, però, si dimostrarono poco prolifici e, a causa della loro consanguineità, eccessivamente nervosi. 
Purcell Llewellin, amico e collaboratore di Laverack, tentò di diminuire tali difetti mediante immissioni di incroci di setters provenienti da altri allevamenti (setter nero focati, setter irlandese). 
Nel 1865 cominciarono le field trials ed i setters iniziarono il loro galoppo verso il successo e la notorietà. 
Inizialmente però, in Italia, il setter Laverack venne osteggiato: era considerato troppo bello e armonioso; a quei tempi, infatti, il cane da caccia doveva essere, questa almeno era la concezione, robusto e basta. 
L'estetica non aveva alcun significato, anzi, proprio come accadeva per il setter, diventava una condanna. 
Il primo esemplare italiano esordì a Milano in una mostra del 1881 e successivamente, nel 1920, comparve il primo allevamento di setter in Italia. 
Il setter cominciò così ad acquistare notorietà e a diventare un soggetto apprezzatissimo.



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Caratteristiche fisiche:
Il setter inglese unisce alla potenza, senza pesantezza, l'eleganza delle forme; il suo aspetto denota grande facilità di movimenti, muscoli lunghi, ossatura non troppo forte. 
Il setter ha un aspetto particolarmente gradevole. 
Lo sguardo è sempre dolce, attento, vivace. 
Il colore del manto ha spesso una serie di sfumature che contribuiscono ad esaltarne l'estetica, e può essere molto variabile: bianco e nero tendente al blu (blue belton); bianco e arancio (orange belton); bianco e marrone (liver belton); tricolore (bianco a macchie scure e focature). 
La velocità è una delle prerogative del setter che si dimostra un soggetto particolarmente versatile; infatti, durante la caccia, si muove con galoppo morbido e leggiadro, senza esprimere potenza (come il cugino pointer inglese): ciò gli permette di esplorare in breve tempo gran parte del territorio disponibile, grazie anche ad un'elevata resistenza alla fatica.

Salute:
Uno dei maggiori problemi di salute del setter inglese è la propensione alla sordità congenita. Il 2,1% dei cani di questa razza sono sordi da entrambe le orecchie e il 10,3% da un orecchio.
Un altro problema piuttosto comune è la tiroidite autoimmune, che si riscontra nel 27,4% degli esemplari.

Morfologia:
Testa: la lunghezza del cranio è uguale a quella del muso e la metà della lunghezza totale si trova sulla linea orizzontale che congiunge i due angoli interni degli occhi.
Labbra e muso: labbra sviluppate appena da coprire ai lati la mandibola, dunque molto morbide, aderenti, ma non troppo spesse o flaccide e pendenti.
Orecchie: le orecchie sono attaccate in basso, al di sotto o, al massimo, all'altezza della rima palpebrale. Di lunghezza moderata, non devono mai raggiungere i 2/3 della lunghezza totale della testa. Nel loro sviluppo longitudinale presentano un plica centrale che denota una sottile cartilagine (mai accartocciata). Non devono mettere in evidenza il padiglione interno. La tessitura del pelo delle orecchie presenta frange non più lunghe di un paio di centimetri e può essere liscio od ondulato. La faccia interna (padiglione) è liscia, glabra o quasi, con leggere pliche cartilaginee longitudinali.

Occhi: grandi, brillanti, dolci ed espressivi, che denotano intelligenza; prevalentemente sono di color nocciola scuro, ma sono tollerati anche nocciola chiaro (mai più chiari: in tal caso, difetto da squalifica) nei soggetti dal manto bianco-arancio.

Le palpebre: devono essere aderenti al bulbo oculare e non devono presentare malformazioni congenite quali ectropion o entropion. I margini palpebrali devono essere pigmentati (difetto da squalifica) e provvisti di ciglia. La forma dello spazio tra le due palpebre, detta rima, è dettata dalla posizione dall'occhio sul cranio.

Corpo: torace atletico, petto ben aperto e largo con muscoli pettorali ben sviluppati; gli arti si presentano sviluppati a livello muscolare, con un'ossatura resistente ma leggera (classificato appunto come un "leggero mesomorfo").
Standard americano: esiste uno standard di setter inglese adoperato nelle mostre che risulta essere abbastanza diverso dagli esemplari da lavoro. Presenta esemplari che possono raggiungere i 70cm, caratterizzati da lunghe frangia. I setter "americani" sono stati selezionati dall' American Kennet club.


Gordon setter 
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Questo cane è molto vivace ed è adatto alla caccia. 
Il setter scozzese o setter gordon è un cane da ferma britannico di media taglia, meglio conosciuto come setter gordon.

Il setter gordon è una razza nata verso la metà del XIX secolo. 

Pare sia nato dall’incrocio tra un setter inglese e un Border Collie. Secondo alcuni esperti, contribuirono alla formazione della razza anche il setter irlandese ed il bloodhound o chien di Saint-Ubert. Forse nelle vene dei setter scozzesi scorre il sangue anche dei pointer.





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Il nome della razza deriva da quello dei duchi di Richmond-Gordon di Scozia, ai quali si deve la creazione della razza. 
Questo setter è molto più massiccio e pesante del setter inglese. 
È adatto per il galoppo e la sua struttura fisica ricorda il corpo del cavallo da caccia (Hunter).

Setter irlandese 
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Il setter irlandese è un cane di origine irlandese di colore rosso mogano o bianco e rosso. 
È una razza adatta sia alla caccia che alla compagnia, ma si presta anche a mostre canine.
I maschi hanno una statura di circa 61-70 cm e le femmine di 58-65; il peso maschile si aggira sui 27-40 chilogrammi e quello femminile sui 25-32. 
È un cane che rimane magro di costituzione, talché è consigliabile dosare con precisione la giusta razione di alimenti e pesare il cane, di tanto in tanto, per mezzo di una bilancia. 
Il suo muso è allungato, con canna nasale dritta e tartufo nero; i suoi occhi sono di colore marrone o nocciola scuro e le orecchie hanno forma triangolare e sono sottili; la coda è orizzontale e presenta frange. 
Il pelo è lungo tranne che sulla testa, di colore rosso mogano, dorato e luminoso, sempre in assenza di nero. 
È tollerata, ma non desiderata una macchia bianca sul petto che da vecchi allevatori era ricercata in quanto sinonimo di grande qualità venatoria. 
Il pelo impiega qualche anno per raggiungere la lunghezza tipica della razza. 
Notevolmente prolifico, è un cane molto longevo, soprattutto in relazione alla mole, potendo anche superare i 15 anni. 
L'andatura è caratterizzata da un galoppo sciolto e velocissimo.


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Caratterialmente il setter irlandese è un cane molto vivace, soprattutto nei primi anni. 
Le femmine tendono a tranquillizzarsi dopo il primo calore ma restano comunque dei cani molto energici e vitali. 
Hanno bisogno di fare lunghe passeggiate e di correre in spazi aperti. 
È un cane che difficilmente può vivere solo in appartamento e necessita di uno spazio aperto, anche piccolo, per sfogare le proprie energie. 
È un cane molto affettuoso e cerca molto il contatto umano. 
Si può educare ed è piuttosto intelligente, presenta spesso un carattere testardo e a volte controverso. 
Dal sistema nervoso sensibilissimo (è facile vederlo tremare quando prova emozioni), necessita di molta calma, pazienza e conoscenza della razza nell'educazione del soggetto (e tanto più nell'addestramento), non tollerando assolutamente maniere forti e nervosismi; una volta che conquista la fiducia nel padrone, è anzi un cane altamente affidabile. 
È normalmente molto socievole con gli altri cani ed animali (ad eccezione della selvaggina, verso la quale nutre una naturale tendenza ad incalzarla). 
Se non utilizzato per la caccia, è adatto a vivere in famiglia e con i bambini.

« Il setter irlandese è l'eleganza, l'inglese è la grazia, lo scozzese è la forza. » 

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